A fine 2021 scadrà quota 100, la riforma pensionistica partorita dal governo gialloverde nel 2018. Nell'esecutivo si sta dunque pensando a una serie di possibilità per evitare un ritorno vero e proprio della legge Fornerno, che soprattutto Lega e Movimento 5 Stelle vogliono evitare a tutti i costi. Tra le varie ipotesi vi sono quota 41, l'uscita a 63-64 anni soltanto con il regime contributivo e il calcolo contributivo con 36 anni di contributi e 64 anni di età. Il premier Draghi sarà chiamato a fare sintesi per scongelare l'empasse che si è creata sui requisiti di età e contributi per andare in pensione. E nel frattempo è già scattata la guerra politica sulle pensioni.
Salvini promette battaglia
A promettere battaglia è innanzitutto Matteo Salvini, che nelle scorse settimane aveva usato parole forti per testimoniare come una riesumazione della legge Fornero sarebbe intollerabile: "Se qualcuno pensa al ritorno della legge Fornero mettiamo i tir all'ingresso delle autostrade, altro che rave party...". Il leader della Lega ha ribadito che, in tema di pensioni, l'assoluta priorità è quella di salvaguardare quota 100.
Il numero uno del Carroccio infatti, in un'intervista rilasciata a La Stampa, ha confermato che la galassia leghista è già al lavoro per prolungare la vita di quota 100 almeno fino al prossimo anno: "Quota 100 è viva, costa 400 milioni e io lavoro perché resti anche nel 2022". E, rispondendo a chi ritiene che serva a fare debito e non porta lavoro nuovo, ha risposto portando l'esempio della digitalizzazione della Pubblica amministrazione: "Meglio avere un 25enne che sa tutto dei computer o un 63enne stanco?".
Il "no" di Letta e Renzi
Ecco però che si registra immediatamente la levata di scudi del fronte opposto. Enrico Letta del Partito democratico sostiene che sia necessario conoscere il parere del presidente Draghi prima di entrare nel vivo della questione. "Noi siamo d'accordo sul fatto che su questo tema si siano fatti degli errori profondi in passato e noi non crediamo che sia la strada giusta", è la posizione del segretario del Pd. Che ha bersagliato Salvini accusandolo di fare "campagna elettorale permanente perché sa che questa cosa non è possibile".
A stoppare subito l'offensiva del leader leghista è stato anche Matteo Renzi, che ai microfoni di Radio24 non ci ha girato attorno e ha messo le mani avanti: "Quota 100 è un meccanismo populista fatto solo per dare risposte social e dire 'abbiamo abolito la Fornero'".
Il leader di Italia Viva ha quindi bocciato le intenzioni del Carroccio e non ha fatto mancare una frecciatina diretta proprio a Salvini: "Se la conferma di quota 100 nel 2022 è il motivo per il quale Salvini sta lavorando, per me si può anche riposare". Insomma, quello delle pensioni è un fronte che inizia a riscaldarsi sempre più con l'avvicinarsi del mese di dicembre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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