Il racconto choc di Calderoli: "Così ho rischiato di morire"

Calderoli dimesso oggi: "Sono stato ricoverato in terapia intensiva per una encefalite virale trasmessa probabilmente da una banale puntura di zanzara"

Il racconto choc di Calderoli: "Così ho rischiato di morire"

Il racconto choc il senatore Roberto Calderoli lo fa in una nota. E sono parole drammatiche quelle dello storico esponente della Lega. "Sono stato ricoverato in terapia intensiva per una encefalite virale trasmessa probabilmente da una banale puntura di zanzara - dice - una banale puntura che mi ha portato in pericolo di vita".

Il vicepresidente del Senato è stato ricoverato a Milano d'urgenza e ringrazia i medici e i sanitari che gli hanno salvato la vita: "Avrei preferito farne a meno, ma ancora una volta ho toccato con mano l'eccellenza straordinaria della sanità della Lombardia, in una delle sue migliori strutture, l'ospedale San Raffaele".

Sono stati momenti difficili. "Me la sono vista proprio brutta stavolta", dice il senatore che ora però giura di essere in fase di guarigione completa dopo la dimissione odierna dall'ospedale. "Se posso essere qui a raccontarvi questa mia terribile disavventura - scrive - è solo grazie allo straordinario lavoro svolto" dai medici dell'Irccs di via Olgettina. "Struttura che già in passato mi aveva curato nel migliore dei modi - ricorda - e che ha affrontato come meglio non si poteva questa emergenza".

La nota del leghista è piena di riconoscenza per i medici che si sono presi cura di lui.

"Voglio ringraziare di cuore il primario della terapia intensiva, il professor Zangrillo, e il suo braccio destro, la dottoressa Calabrò, e il primario della Neurologia, il professor Comi, e il suo aiuto, la dottoressa Fazio, peraltro entrambi bergamaschi - si legge nella nota - grazie ad ognuno di loro e ai loro staff, e a tutto il personale, per avermi fatto uscire vivo e vegeto da questa disavventura. Grazie all'ospedale San Raffaele e al sistema sanitario lombardo, un'eccellenza unica a livello europeo".

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