Chat gestite da scafisti per reclutare migranti per raggiungere l'Italia, Ong citate dai trafficanti di vite umane quale garanzia di sicurezza per i migranti di metter piede nella Terra promessa, organizzazioni criminali che speculano sui migranti da far giungere in Italia in barba al rischio naufragi. Tanto hanno già incassato. Tutte le strade portano all'Italia. E, ogni giorno, si assiste a raffiche di sbarchi e alla presenza di migranti di nazionalità poco presenti finora. Vengono da Camerun, Ciad, Yemen, Siria, Sudan, Senegal, Mali, Guinea, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Liberia e Gambia gli ultimi sbarcati ieri a Lampedusa dove, in sole 24 ore, sono approdati in 1.778, 1.308 solo dalla mezzanotte al pomeriggio di ieri. Numeri che fanno salire a 15.823 gli approdati nel 2023. L'hotspot è allo stremo, malgrado i trasferimenti organizzati dalla prefettura di Agrigento, che non conosce tregua se non nei giorni scorsi per il mare grosso. Ma, giusto il tempo di un respiro, e la struttura è stracolma con 1.473 ospiti a fronte di 350 posti. Più partenze equivale a più possibilità di naufragi. E, infatti, puntuale, c'è scappato il morto. Il bilancio poteva essere più nero visto che di naufragi se ne sono registrati due. Ad annegare è stata donna, il cui corpo era su un barchino in metallo di 8 metri naufragato a 20 miglia da Lampedusa. I 20 passeggeri sono stati soccorsi dalla Guardia costiera che li ha condotti alle 2.20 di notte nell'hotspot dell'isola. I migranti, originari del Camerun e della Costa d'Avorio, sono partiti da Sfax, in Tunisia, dove si registra un boom di partenze. «Da qualche tempo il 90% delle partenze è dalla Tunisia dice una fonte del Giornale operativa in mare -. Salpano anche persone originarie di Paesi che un tempo sarebbero partite da altri fronti». Sempre mercoledì, altro naufragio di un barchino al largo di Lampedusa. Sono salvi i 41 passeggeri, 38 dei quali erano caduti in mare.
Sono stati soccorsi da Guardia costiera e Guardia di finanza. Hanno rischiato la vita anche 105 migranti su un barcone di 12 metri soccorso da Life Support, la nave di Emergency, la notte del 6 marzo in acque internazionali di fronte alla Libia. «Il natante imbarcava acqua dice il comandante Domenico Pugliese aveva il motore in avaria e le condizioni meteo marine erano in peggioramento». La nave approderà stamani a Brindisi. Le partenze sono continue. Alarm Phone mercoledì ha lanciato un Sos per 80 migranti alla deriva a meno di 40 miglia da Lampedusa. A individuarli l'aereo Colibrì della Ong tedesca Sea Watch. Altri 200 migranti, secondo Alarm Phone, sono in pericolo al largo della Tunisia. «Siamo stati informati scrive il call center su Twitter che la Guardia costiera tunisina ha attaccato 5 barche che cercavano di allontanarsi dal Paese e ha rubato i motori: 200 persone vengono lasciate alla deriva mentre la Guardia costiera sta guardando». Viste le numerose partenze, ci si appresta a nuovi interventi in mare e a fare posto nei centri di accoglienza.
Ma mentre si fatica a reperire strutture, a Cagliari un senegalese di 42 anni ha appiccato il fuoco nello stabile occupato da 40 migranti in via Riva di Ponente per vendicarsi di un altro occupante con cui aveva litigato. Lo stabile è della Regione, sarà sequestrato e affidato a un custode e si dovrà provvedere ad accogliere chi ha i requisiti richiesti, per gli altri scatterà l'intimazione a lasciare l'Italia.
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