Virginia Raggi si mette in coda. Come tanti altri sindaci prima di lei, sceglie di far cassa con un giro di vite sulle multe, a partire da quelle non riscosse. Che a Roma sarebbero addirittura più di quelle incassate, sul totale delle contravvenzioni elevate nel complesso.
In una delibera propedeutica al bilancio previsionale 2017, già approvata dalla giunta a Cinque Stelle e in attesa del nulla osta dell'aula Giulio Cesare, per l'anno venturo si stima un incremento di 21 milioni nelle entrate derivanti dalle multe rispetto all'anno precedente. Quando al governo della Capitale c'era il commissario prefettizio Francesco Paolo Tronca. Che già, non avendo un elettorato a cui rispondere, non poteva certo essere tacciato di indulgenza verso gli automobilisti e i motociclisti indisciplinati.
Inoltre, scrive oggi l'edizione romana del Messaggero, l'obiettivo della sindaca grillina è quello di lavorare ventre a terra sulla riscossione delle multe già staccate e non ancora riscosse, con un incremento di oltre un terzo degli incassi, da 115 a 155 milioni di euro.
Una meta che secondo il quotidiano capitolino, però, è assai difficile da raggiungere: per raggiungere questo traguardo servirebbe infatti un nuovo concordato sulle multe, con tempi tecnici assai lunghi.
A pensar male si fa peccato ma spesso ci si prende, diceva Giulio Andreotti: e allora vien da pensare che la Raggi abbia voluto inserire questo obiettivo di incasso solo per far tornare i conti di bilancio. Se non altro sulla carta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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