Alla fine l'addio sarà consensuale, in un clima che si preannuncia cordiale e con un "regalo" per la Rai. Domani il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto, a quanto apprende l'Adnkronos, porterà in cda le sue dimissioni e, per confermare il suo modo di interpretare il ruolo di manager di Stato, annuncerà di rinunciare alla buonuscita.
Il consiglio di amministrazione della Rai si riunirà alle 10 in Viale Mazzini con all'ordine del giorno le comunicazioni della presidente Rai e del direttore generale; eventuali deliberazioni, approfondimenti sul tetto ai compensi artistici (con la possibile proroga oltre il 2 giugno della policy di autoregolamentazione), ordini e contratti con l'esame dei contratti in scadenza.
Di fatto domani si suggellerà in cda la separazione consensuale fra dg e il consiglio di amministrazione, con toni e modalità che puntano a cancellare le tensioni degli ultimi mesi.
Adesso ognuno prosegue per la propria strada. I passaggi formali prevedono che il cda revochi le deroghe all’epoca conferite al dg e che l’azionista (il ministero dell'Economia) indichi allo stesso cda uno o più nomi per ricoprire il ruolo di nuovo direttore generale a viale Mazzini. Intanto più di un consigliere fa rilevare che "non è che si accetta a scatola chiusa un’indicazione. Il cda può dire la sua, anzi deve farlo".
Tra i papabili si parla di Paolo Del Brocco, attuale amministratore delegato di Rai Cinema: "Lo danno favorito in molti", commenta un consigliere, e in Cda sembra trovare consensi. Come pure consensi si registrano sul nome di Claudio Cappon, "anche lui passerebbe facilmente...", commenta un altro consigliere. Ma il più facile da approvare sarebbe Nino Rizzo Nervo, attuale consigliere del premier Gentiloni a Palazzo Chigi: "È il più competente", rilevano voci diverse. E c’è ancora da sciogliere il dilemma del tetto o meno ai compensi per gli artisti.
Deroghe sarebbero possibili, stando al parere dell’Avvocatura di Stato, ma in Cda vogliono essere certi di poterlo fare senza incorrere in violazioni della legge. A viale Mazzini si erano dati tempo fino al 2 giugno per decidere, ma ci vorranno ancora un po' di giorni per una decisione.
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