La Rai si dissocia ma il rapper resterà impunito

Coletta: "Gli attacchi personali sono inaccettabili". Però il suo podcast continuerà ad andare in onda

La Rai si dissocia ma il rapper resterà impunito

Un Sanremo ecumenico o un Sanremo folle? Ognuno lo giudichi come vuole, certo è che in questo Festival accade di tutto. Pure che la Rai dia totale libertà, com'è giusto che sia, a un rapper come Fedez che spara a palle incatenate contro ministri e politici e che, poi, la Rai stessa si dissoci e giudichi quella performance come fuori dai canoni della libertà d'espressione. Ricordiamo quel che è successo: Fedez, dalla plancia della lussuosissima nave Costa Crociere attraccata al largo della Città dei Fiori, si è lanciato l'altra sera in un dissing in cui ha preso di mira Matteo Salvini (che ha giudicato negativamente la presenza al festival del cantante Rosa Chemical), il «viceministro vestito da Hitler» (riferimento al sottosegretario Galeazzo Bignami di cui ha strappato una foto di anni fa in cui si vede vestito da nazista) e il ministro Eugenio Roccella (così il testo: «Purtroppo l'aborto è un diritto, sì ma non l'ho detto io l'ha detto un ministro»). Insomma frasi rappate per scandalizzare, per attirare appositamente gli strali, per restare il numero uno dei «comunisti con il Rolex».

Ma poi che succede? Diversamente dal solito sermone sulla «libertà di ogni artista di dire quel che gli pare», ieri mattina in conferenza stampa il direttore Intrattenimento Prime Time Stefano Coletta ha preso nettamente le distanze da Fedez: «Penso che la libertà sia un diritto sacrosanto e vale per tutte le forme d'arte - ha detto - Però a nome della Rai e dei vertici mi dissocio dagli attacchi personali della performance di Fedez. La gestualità fa male quando diventa attacco personale. Il vice ministro Bignami ha già dichiarato più volte di aver chiesto scusa per quella foto. Quando l'attacco diventa personale e frontale non è più libertà d'espressione».

Tutto ciò non comporterà un diverso trattamento del rapper da parte della tv di Stato: il suo podcast continuerà ad andare in onda su Raidue al pomeriggio fino a sabato e stasera si esibisce nella serate dei duetti con gli Articolo 31. Del resto la Rai è abituata a questo rapporto di amore/odio con lui: due anni fa diventò un caso di Stato la presunta censura del suo intervento al Primo Maggio.

Dopo quella rottura, è stato invitato in Riviera stendendo tappeti rossi. Fedez può anche sparare cannonate dalla nave, ma nessuno rinuncerà ai 28 milioni di follower, che si trasformano in spettatori, di sua moglie Chiara Ferragni.

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