Raisi e l'incidente in elicottero. "Vita a rischio, pregate per lui"

Il presidente disperso, Khamenei riunisce il Consiglio di sicurezza. Israele: "Noi non coinvolti". Teheran: "Contatti con due passeggeri, non è così grave". Biden informato

Raisi e l'incidente in elicottero. "Vita a rischio, pregate per lui"
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L'Iran è con il fiato sospeso per le condizioni del presidente iraniano Ebrahim Raisi, ancora avvolte nel mistero dopo che l'elicottero su cui viaggiava insieme al ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, l'imam di Tabriz e un governatore dell'Azerbaigian, è precipitato nel nord-ovest del Paese, al confine con l'Azerbaigian. Il ministro degli Interni di Teheran, Ahmed Vahidi, ha confermato alla televisione di stato che uno dei tre elicotteri del convoglio che trasportava Raisi ha avuto un «atterraggio brusco», e che i soccorsi sono ostacolati dalle difficili condizioni meteorologiche. Il capo di stato maggiore ha ordinato che tutte le risorse dell'esercito e della Guardia rivoluzionaria d'élite fossero utilizzate nelle operazioni di ricerca e salvataggio.

In base alle prime informazioni l'elicottero era in viaggio per Tabriz, dove Raisi avrebbe dovuto inaugurare una raffineria di petrolio. Dopo ore di tensione il vice presidente esecutivo Mohnsen Mansouri ha riferito che sono state stabilite comunicazioni con uno dei passeggeri e l'equipaggio, da cui risulta che la gravità dell'incidente non è eccessiva. Il presidente americano Joe Biden è stato informato dell'incidente: «Stiamo seguendo da vicino le notizie», ha fatto sapere la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha riferito che sta «seguendo la situazione minuto per minuto, ancora non ci sono notizie certe, chiare». Durante la giornata di ieri un funzionario anonimo ha detto a Reuters che la vita del presidente e del ministro era «a rischio»: «Siamo fiduciosi, ma le informazioni che provengono dal luogo dell'incidente sono molto preoccupanti». E la tv israeliana Canale 12 ha spiegato: «Non è ancora chiaro cosa sia successo all'elicottero del presidente dell'Iran, ma fonti diplomatiche in Occidente stimano che Raisi non sia sopravvissuto». Tel Aviv ufficiosamente ha chiarito che non vi è alcun coinvolgimento dello Stato ebraico nell'incidente, provocato dal maltempo.

«Speriamo che Dio riporti l'onorevole presidente e i suoi compagni tra le braccia della nazione, tutti devono pregare per la loro salute. La nazione iraniana non deve essere preoccupata, non ci saranno interruzioni nel lavoro del Paese», ha commentato invece il leader supremo dell'Iran, Ayatollah Ali Khamenei. Intanto anche i media statali hanno esortato gli iraniani a pregare per Raisi e la tv di Stato ha trasmesso immagini di fedeli in preghiera in tutto il Paese e nel Santuario dell'Imam Reza nella città di Mashhad, uno dei luoghi più sacri dell'Islam sciita. Le notizie giunte da Teheran sull'accaduto sono state incerte e contraddittorie, aumentando la preoccupazione per le sorti del presidente: alcuni media hanno inizialmente affermato che Khamenei aveva convocato un vertice di emergenza del Consiglio di sicurezza nazionale, poi l'agenzia Isna citando fonti informate ha smentito. L'agenzia Mehr, da parte sua, ha inizialmente scritto che Raisi «non è ferito ed è in viaggio verso Tabriz», quindi ha cancellato la notizia. E in serata la tv di stato iraniana ha annunciato che l'elicottero era stato ritrovato dai soccorritori, ma la notizia è stata smentita poco dopo dalla Mezzaluna Rossa iraniana.

Le operazioni di soccorso sono state mostrate in diretta tv: «Le squadre hanno iniziato a cercare l'elicottero in una strada montuosa che porta alla miniera di rame di Songoun, nella regione di Varzaghan, nella provincia dell'Azerbaigian orientale», ma la nebbia ha reso difficile avere una visuale superiore ai cinque metri, ha spiegato il network statale. Il portavoce dei servizi di emergenza iraniano ha detto che da Tabriz sono state inviate otto ambulanze e «un elicottero, ma a causa della forte nebbia non è stato possibile continuare l'operazione».

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