Il raso-denim di Scervino. La Spagnoli veste i sogni

Una Ferrari da collezione, con la pelle radica ispirata ai volanti anni 70. Note di fiori da Biagiotti

Il raso-denim di Scervino. La Spagnoli veste i sogni
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Nella moda c'è una sottile linea d'ombra tra sogno e realtà su cui gli stilisti a volte si perdono e a volte trovano un nuovo modo di essere se stessi. E' successo proprio questo ieri sulla passerella di Ermanno Scervino dove niente era quel che sembrava tranne la sconfinata femminilità delle donne immaginate dal duo stilistico e imprenditoriale alla guida della maison. Toni Scervino, amministratore delegato ma anche anima della filiera produttiva che nei dintorni di Firenze sforna materiali, lavorazioni e capi d'eccelsa qualità, ha raccontato delle ore passate in laboratorio per stampare sul raso e su scuba un incredibile effetto denim. Invece la leggendaria tela con cui si fanno i jeans è stata letteralmente «divorata» da un trattamento enzimatico fino a ottenere delle bellissime rose blu apparentemente galleggianti sul tulle. Con questo tessuto i pantaloni più sportivi indossati con un reggiseno costruito in sartoria diventano «demi couture»: ovvero capi ai confini dell'unicità. Lo stesso si può dire degli abiti fatti da innumerevoli fettucce di raso trasformate in tessuto con un tipo di lavorazione segreta per non parlare delle giacche-scultura ideate sulla forma a clessidra di un corsetto ma così morbide e confortevoli addosso da sembrare un soffio. Ermanno, lo stilista parla di «libertà sartoriale» e conclude dicendo che i capi devono percorrere il tempo in cui viviamo e le donne devono essere belle ma anche attuali. Dello stesso avviso è Nicoletta Spagnoli, Deus ex Machina dello storico brand fondato dalla sua bisnonna Luisa a Perugia. La sua visione di una femminilità romantica e sognatrice ha sempre giocato la carta della concretezza, ma stavolta è quasi un paradigma di quel che una donna deve avere nell'armadio. La sfilata inizia con una voluta alternanza tra i due colori di stagione: un bellissimo punto di marrone e il rosa blubble gum. Le forme sono perfette dal tailleur con gonna a ruota godet e giacca doppiopetto marrone a quello (irrinunciabile la prossima estate) con gonna dritta e blouson. Poi arrivano i caftani in garza di lino con le maniche a boule, la sahariana in shantung color buganvillea, il tessuto fatto in macramè colorato, gli abiti in jersey dai mille volant e le maglie fatte a mano. Tutto è al tempo stesso leggero e preciso: l'armadio di una donna che sa sognare e tenere i piedi per terra. Impeccabile in tutte le sue parti la settima collezione disegnata per Ferrari Style da Rocco Iannone con un'idea ben precisa in testa: tradurre in abiti di rara eleganza sartoriale gli interni delle macchine più belle del mondo negli anni '70. Ecco quindi la radica del classico volante di lusso riprodotta sulla pelle di tute, giacche e blouson grazie a una speciale tintura tamponata a mano. Poi ci sono i jeans in denim fil coupè, cioè con i fili tirati fuori dalla trama e poi tagliati fino a formare una specie di frangia sul tessuto. Spettacolari i capi in nappa tra cui un modello giallo-Modena con gonna tagliata a turbante sui fianchi e blusa scollata. Da Laura Biagiotti c'è sempre il bianco, colore preferito della celebre stilista romana e di sua figlia Lavinia. Adesso ci sono anche i ricami di luce con una lavorazione a cesto fatta al laser e senza cuciture oltre alla splendida stampa Herbarium in omaggio agli erbari che Laura faceva negli anni '70 raccogliendo piante spontanee in giro per Roma. Perfetta la scenografia dello show di The Attico con 250 lampadari appesi nell'ex macello di viale Molise sotto cui sfilano le ragazze dall'anima divisa tra sport e gran sera a cui si rivolgono da sempre Giulia Tordini e Gilda Ambrosio, fondatrici e designer del brand.

Su Ferragamo potremmo dire che ci sono alcuni completi gonna e blouson portabili e che le borse sono belle ma davanti ai sandali infradito con il tacco alto e l'allacciatura a ballerina siamo senza parole: il grande Salvatore ha dedicato la vita a fare scarpe belle, eleganti e super comode, l'opposto di questo modello. Per fortuna c'è Casadei che non ha perso la via maestra delle calzature meravigliose che non massacrano i piedi.

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