Non si è fermato agli 800 frigoriferi e congelatori regalati a natale ai cittadini inglesi indigenti, Carlo III vuole essere davvero il re del popolo e ha deciso di devolvere i profitti della svolta green ai poveri del regno. Si tratta del parco eolico Crown Estate che porta un miliardo di sterline all'anno, denari che non finiranno più a corte, come era abitudine per pagare i costi della monarchia. Oggi i «sudditi» versano al Sovereign Grant 86,3 milioni di sterline, il re riceve il 25% del surplus annuale delle proprietà immobiliari e un 10% per la ristrutturazione dei Buckingham Palace. La casa reale ha firmato sei nuovi contratti di locazione di energia eolica offshore, tre sono situati nel Galles, della Cumbria e del Lancashire, altri tre nel mare del Nord, al largo della costa dello Yorkshire e del Lincolnshire e genereranno una montagna di introiti. Ogni anno il re, come era per la regina, cede le entrate delle tenute, 312 milioni di sterline, al Tesoro in cambio della cosiddetta sovvenzione sovrana. Sir Michael Stevens gestisce le finanze della famiglia reale (si parla di 15 miliardi di sterline) e ha contattato il premier Sunak e il cancelliere Hunt per chiedere una riduzione della percentuale di profitti destinati ai Windsor, invece da devolvere ai cittadini bisognosi.
Negli anni il fondo patrimoniale della famiglia reale è servito a coprire i costi di gestione, eventi, ricevimenti ufficiali, trasferte e la quota è aumentata dal 15% al 25% nel 2017 in vista di un progetto decennale per sistemare il palazzo di Buckingham (369 milioni). Re Carlo III patrocina già 600 organizzazioni e ha ricevuto in eredità dalla madre altre 400 istituzioni di beneficenza, complessivamente i Windsor sono patrocinatori di oltre 3mila organizzazioni, ma il patrocinio non va confuso con la donazione che è personale, privata. Anche alla morte di Filippo, principe, i suoi 992 patrocini sono stati redistribuiti ma non tutti, così per Harry il quale, nel momento della sua «uscita» dai privilegi reali, ha perso anche queste tutele, come Andrea, coinvolto nello scandalo sessuale.
Ma le voci maligne dicono che il gesto caritatevole di re Carlo III serva per insabbiare la vicenda sgradevole e mai chiarita dei 3 milioni di euro che l'allora principe di Galles ricevette, in tre tranche, dal 2011 al 2015 ma in contanti e con procedure improbabili, una valigia prima, una sacca dopo e per finire una borsa di Fortnum and Mason, l'emporio raffinato al civico 181 di Piccadilly Street, indovinate da chi? Da Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani, sceicco del Qatar, che girò quei soldi per l'ente di beneficenza di Carlo.
I qatarioti presenti dovunque e comunque, dal parlamento europeo alla casa reale più illustre dell'universo. Così re Charles III ha pensato bene di onorare la corona e la memoria di Elisabetta II, un miliardo ai poveri così che lo benedicano ogni giorno e non soltanto al canto dell'inno nazionale.
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