San Paolo. Da ieri chiude di nuovo Santiago del Cile. Un lockdown simile a quello di tre mesi fa ma che fa più scalpore visto che nonostante quasi il 50% della popolazione del paese sia vaccinata, i nuovi casi e decessi continuano ad aumentare. Una situazione così seria che il presidente Sebastián Pinera, a causa della nuova emergenza, è stato costretto a cancellare il suo viaggio in Europa, in programma il prossimo 22 giugno. Più di otto milioni di residenti che vivono nella capitale e nei dintorni da ieri sono costretti a rimanere in casa dopo che, nei giorni precedenti, i letti di terapia intensiva hanno quasi raggiunto la piena occupazione. Chiusi i bar, i ristoranti e le discoteche, mentre le scuole da domani useranno solo la didattica a distanza. Vietati gli incontri sociali (ad eccezione di funerali e matrimoni), feste private manco a parlarne e coprifuoco dalle 10 di sera alle 5 del mattino. Attività all'aperto limitate e consentite solo al mattino presto. I dati della Johns Hopkins University, che monitora la pandemia in tutto il mondo, mostrano che il Cile registra una media di oltre 7mila nuovi casi e di 100 decessi al giorno, moltissimo per un paese che ha una popolazione che è meno di un terzo di quella italiana.
Tra le possibili spiegazioni di questo lockdown improvviso ci sono le differenze climatiche (il Paese sta per entrare nella stagione invernale), le nuove varianti (quella di Manaus, la sudafricana e l'indiana) ed il prematuro rilassamento della distanza sociale (in tutta l'America latina c'è questo problema). Tuttavia, una differenza importante tra il Cile e i Paesi in cui il numero di casi e decessi è in calo è il tipo di vaccino utilizzato.
Negli Stati Uniti, per esempio, vengono adoperati solo i vaccini mRNA (Pfizer e Moderna). In Inghilterra i vaccini Pfizer e AstraZeneca sono stati usati in proporzioni simili. In Germania l'80% delle dosi sono Pfizer e Moderna e il 20% Astrazeneca. In Israele il 100% delle dosi sono Pfizer. Questi vaccini hanno tutti un'elevata efficacia. In Cile, invece, l'85% delle dosi somministrate sono del cinese Coronavac ed appena il 15% di Pfizer. Per il biologo brasiliano Fernando Reinach, columnist sulle questioni pandemiche del quotidiano Estado de Sao Paulo, una possibile spiegazione per le differenze riscontrate in Cile rispetto ad altre parti del globo dove l'emergenza sembra essere passata è proprio la minore efficacia ed efficienza del Coronavac.
«Il vaccino cinese sembra infatti essere in grado di ridurre i decessi, ma potrebbe non essere in grado di fermare completamente la diffusione del virus», spiega Reinach.
E proprio a causa dell'emergenza pandemica ieri Piñera ha sospeso il suo tour in Europa che includeva incontri con il re Felipe VI di Spagna, il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson, Emmanuel Macron ed un'udienza con Papa Francesco.
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