"Il reddito? Aiuteremo ancora gli ultimi. È pericoloso fomentare odio e paura"

La viceministro al Lavoro: "La lotta alla povertà si fa col welfare, non con l'assistenzialismo. Presto un decreto sulla congrua offerta"

"Il reddito? Aiuteremo ancora gli ultimi. È pericoloso fomentare odio e paura"

Il governo è al lavoro sulla riforma del reddito di cittadinanza e le polemiche strumentali a sinistra prolificano. Sono numerosi gli interventi atti a migliorare la misura ma dall'opposizione c'è già chi sostiene che questa riforma «grida vendetta». Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, condanna «questa rischiosa strategia elettorale».

Viceministro, come commenta le numerose polemiche attorno all'eliminazione del requisito della «congrua offerta» nel reddito di cittadinanza?

«Si tratta di un tema delicato che insieme al ministro Calderone valuteremo con grande sensibilità. Il Rdc è stato introdotto in fretta e furia dal M5s per spuntare una promessa elettorale su cui ha basato il proprio consenso. Questo è un criterio soggettivo e proprio per questo sarà avviata una riflessione per superare le attuali difficoltà nell'identificarlo. Interverremo con un decreto col quale faremo le opportune precisazioni per definire le condizioni per gestire le politiche attive».

In che direzione va l'obbligo formativo per i percettori under 29?

«Vogliamo accompagnare queste persone in percorsi obbligatori di formazione e attivazione al lavoro, dando un segnale necessario al Paese. Per riuscirci sarà fondamentale costruire una strategia insieme alle Regioni e alle Province autonome per declinare al meglio quanto previsto dal GOL. Non possiamo tenere i nostri giovani in cantina umiliandoli con un sussidio che trasmette il messaggio che il titolo di studio è inutile per la crescita. La denatalità, a tal proposito ricordo gli oltre 4.600 nati in meno nel 2021, è la diretta conseguenza della disoccupazione giovanile e del precariato. Bisogna valorizzare i giovani: su questo la previsione delle assunzioni agevolate per gli under-36 può rappresentare un grande incentivo».

Quali misure sta studiando il governo per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro degli «occupabili»?

«La nostra intenzione è di creare occasioni di lavoro per chi percepisce il Rdc, ad esempio con la decontribuzione totale. Un indirizzo ben chiaro è già all'interno di questa manovra, che introduce un importante esonero contributivo, con il limite massimo di importo entro cui è riconosciuto, pari a 8mila euro, invece di 6mila come inizialmente previsto».

Chi continuerà a percepire il reddito di cittadinanza?

«Il governo non abbandonerà gli ultimi. Il contrasto alla povertà e all'emarginazione si fa con il welfare, che non va confuso con l'assistenzialismo. Vogliamo aiutare chi ha bisogno e consideriamo il sostegno al reddito fondamentale, ma non deve tradursi in sussidi privi inclusione sociale e di prospettiva».

In che modo il governo aumenterà i controlli per evitare le truffe sul reddito di cittadinanza viste finora?

«Serve un maggiore dialogo tra piattaforme: la digitalizzazione dei sistemi della PA è una risorsa da potenziare e sfruttare. Dobbiamo evitare che si lavori per compartimenti stagni: non vogliamo uno Stato orwelliano ma nemmeno uno ingenuo e facilmente raggirabile».

Vi preoccupano le manifestazioni di piazza fomentate dalla sinistra?

«Le manifestazioni sono un segnale di buona salute per la democrazia, perché il dissenso è fisiologico. Ciò che temo sono la strumentalizzazione e la disinformazione attorno alla riforma del Rcd. Chi parla di caccia al povero fomenta chi si sente a rischio di esclusione sociale e fa leva sulla paura. Condanno questa rischiosa strategia elettorale e non vorrei che dalle parole violente ascoltate in alcune piazze si passi ai fatti. Le immagini della statuetta del Duomo lanciata nel 2009 contro l'allora presidente Berlusconi sono ancora vivide».

Il bilancio complessivo di questi primi mesi di lavoro?

«Questo governo si è insediato su un treno ad alta velocità, già in corsa verso la legge di Bilancio e ritengo si stia comportando più che bene, in modo solido e serio. Per quanto riguarda il mio operato ci tengo a evidenziare gli interventi in materia di terzo settore all'interno del nuovo Codice degli Appalti, ma anche l'avvio dei lavori del Consiglio nazionale terzo settore. Ho già preso in mano il dossier sul Ddl sulla non autosufficienza anziani avviando le interlocuzioni tra le parti.

Un altro tema su cui sto già lavorando, insieme al sottosegretario Alfredo Mantovano, riguarda il contrasto delle dipendenze patologiche. Il desiderio di fare bene e onorare le importanti deleghe ricevute mi spinge a dare il massimo. Le politiche sociali sono state per troppo tempo trascurate, con il governo Meloni non è più così».

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