La regina dice addio a Buckingham Palace

Ci sono gli operai a Buckingham, sono necessari i lavori di ristrutturazione con un preventivo di 369 milioni di sterline

La regina dice addio a Buckingham Palace

Ci sono gli operai a Buckingham, sono necessari i lavori di ristrutturazione con un preventivo di 369 milioni di sterline, riscaldamento, impianto idraulico che resiste dal millenovecentocinquanta, opere che non finiranno prima del duemila e ventisette, senza bonus facciata si presume. E allora sua maestà ha deciso di lasciare definitivamente la dimora londinese, nella quale non ha più trascorso una sola notte dal marzo del duemila e venti, quando esplose la pandemia e ha scelto di stabilirsi ora e poi nel castello di Windsor, venti miglia dalla capitale, luogo di riposo, stanze mille, camini trecento, il posto preferito da Filippo là dove aveva poi concluso la sua lunga vita. Elisabetta II, appoggiata a un bastone, ha fatto intendere che ormai non è più opportuno, vista l'età e considerati gli acciacchi, continuare i trasferimenti da un maniero all'altro, meglio lavorare da casa, il suo smart working è agevolato dal fatto che si mantiene lontano dalla folla di turisti e dalle visite ufficiali ormai sempre più rare. Eppoi la situazione generale non invita la sovrana a muoversi più di tanto, il suo fisico è gracile anche se la tempra è robusta di sempre, però l'aria di Londra è pesante, da Mosca il signor Putin ha detto che l'Inghilterra pagherà il fatto di avere voltato le spalle alla grande Russia, dunque se Boris Johnson si tiene il suo Downing Street, non avendo altre sedi a portata di mano se non quelle private per i suoi giri personali, la regina può scegliere. Buckingham resta vuota del suo inquilino proprietario più illustre da settant'anni, non è più il tempo di carrozze e limousine in quel presepe tipico della corte reale. Di certo il Covid ha giocato un ruolo decisivo, Elisabetta è rimasta contagiata anche se i sintomi sono leggeri e non l'hanno costretta a cancellare tutti gli impegni, ma la fatica anche più lieve, accentuata da una postura che si è fatta più difficile, va tutelata con il risposo, Windsor è il luogo ideale, il popolo dei sudditi incomincia però a pensare grigio, verrà il giorno, nel castello Elisabetta ha vissuto le ultime ore del consorte, le stanze conservano la memoria di giorni bellissimi e del buio finale. Buckingham sarà di nuovo a disposizione di Carlo re, sempre che questo sia lo scenario futuro del principe di Galles che ha detto di preferire Clarence House, dove attualmente vive con Camilla.

Buckingham Palace non perde il suo ruolo, per lo stesso Carlo dovrà rappresentare la sede ufficiale della monarchia ma, al tempo stesso, aprirsi al pubblico, come altre dimore, per rendere i Windsor più vicini alla realtà quotidiana del popolo. Il trasloco a Windsor non cambierà comunque il programma dei quattro giorni di festa nazionale per il giubileo della regina, previsti per l'anniversario della sua incoronazione, il 2 giugno del 1953.

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