Regionali, M5S e Pd verso un'alleanza? Si voterà su Rousseau

La base pentastellata sarà chiamata a esprimersi su un possibile asse tra grillini e dem in Liguria. Ma in Campania domina il caos

Regionali, M5S e Pd verso un'alleanza? Si voterà su Rousseau

Su Rousseau si determinerà il futuro di Movimento 5 Stelle e Partito democratico in occasione delle elezioni Regionali in Liguria. La prossima settimana, nello specifico tra mercoledì e giovedì, dovrebbe esserci il voto sulla piattaforma ma - considerando che il tavolo delle trattative è ancora apertissimo - non è da escludere che i tempi possano slittare. Un tavolo aperto da pochi giorni a cui hanno partecipato Vito Crimi e Andrea Orlando; il capo politico reggente dei 5S (che in queste ore ha sentito anche Nicola Zingaretti) e il vicesegretario dei dem hanno parlato di temi per la Liguria, dal rilancio della sanità pubblica al caso Gronda - riferisce Il Fatto Quotidiano.

A meno di clamorosi dietrofront, gli iscritti pentastellati liguri saranno chiamati a esprimersi per autorizzare o meno una trattativa con le altre forze civiche. Il quesito è in fase di elaborazione: l'ex ministro della Giustizia ha chiesto a Crimi di porre una domanda neutrale, imparziale, e non che strizzi l'occhio al no. Dai vertici del M5S fanno sapere che si è trattato di un vertice "interlocutorio" al termine del quale "non c’è ancora nulla di deciso". Crimi intanto ha fatto la sua (prima) mossa, ottenendo qualche apprezzamento. Il deputato Marco Rizzone ha dichiarato: "Il fatto che abbia visto Orlando è un ottimo segnale". Gli ha fatto eco l'ex sottosegretario Simone Valente: "Il voto su Rousseau ormai mi pare inevitabile, gli attivisti si sono espressi chiaramente".

Caos in Campania

Ci sarebbe poi da sciogliere il nodo del candidato. La prima ipotesi è rappresentata dalla figura di Ferruccio Sansa. Il giornalista de Il Fatto Quotidiano recentemente si è sfogato contro i grillini per la situazione che si è venuta a creare: "Basta, o come diceva qualcuno: vaffa! È tutto appeso da settimane ai capricci di qualche consigliere regionale in cerca di conferma".

Scenario più critico in Campania, dopo il passo di lato di Valeria Ciarambino che ha lanciato il nome di Sergio Costa. Fonti di governo del Pd lo reputano "un ottimo nome, ma troppo a 5 Stelle, e così è ancora più difficile convincere De Luca a non correre": perciò starebbero ragionando su Gaetano Manfredi, il ministro dell'Università.

Gli stessi 5S hanno esplicitato che non si può prescindere dal ministro dell'Ambiente: "Stiamo lavorando, si può ancora fare". La partita è intricata: alla fine Vincenzo De Luca si deciderà a uscire dalla scena?

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