Renzi "eletto" due volte e l'errore nella mail della Corte d'Appello

Al neoeletto Luca Briziarelli nel collegio in Umbria arriva la comunicazione dell'elezione al Senato. Ma è quella di Renzi (eletto a Firenze)

Renzi "eletto" due volte e l'errore nella mail della Corte d'Appello

Mettiamola così: sarà passato un brivido sulla schiena al (neo) senatore Luca Briziarelli (Lega Nord) quando ha aperto la mail che avrebbe dovuto confermargli la conquista di un seggio a Palazzo Madama. La lettera di proclamazione era infatti indirizzata "al sig. Matteo Renzi" invece che al leghista di Passignano sul Trasimeno. Un errore della Corte di Appello di Perugia, non c'è dubbio. Ma che ha scatenato la comprensibile ironia di Briziarelli. "Che faccio, gliela spedisco o la cestino?", dice divertito e convinto di non doversi iscrivere al Pd una volta sbarcato nella camera alta del Parlamento.

Che la legge elettorale con cui gli italiani hanno votato i rappresentanti fosse un tantino complicata non è certo un mistero. Proporzionale, uninominale, pluricandidature, scorrimento dei seggi, eletti dove si prende la percentuale minore e chi più ne ha più ne metta. Una Babele.

Anche gli uffici elettorali stanno trovando non poche difficoltà nello sciogliere la matassa per fare in modo che venerdì le Camere possano riunirsi con tutti gli eletti ai loro posti. In questi giorni i riconteggi e gli scorrimenti stanno facendo sfumare il sogno di qualcuno risvegliando le speranze (perse) di altri. Ci sono candidati (vedi Claudio Lotito) che la sera si sono addormentati parlamentari e la mattina dopo si sono svegliati con un pugno di mosche in mano. Succede. Ma in quest'Italia incapace di scrivere una legge elettorale lineare e di realizzare procedure semplici per la proclamazione dei vincitori, accade anche che Matteo Renzi venga dichiarato eletto due volte. Esatto. Contemporaneamente senatore di Firenze centro e dell'Umbria. A dimostrarlo c'è la lettera di proclamazione arrivata (per errore) nella casella di posta elettronica di Briziarelli.

"Comunico - si legge nella missiva - che in data odierna questo ufficio regionale ha proclamato la S.V. (Renzi, ndr) Senatore della Repubblica". Firmato: corte d'Appello di Perugia. Il fatto è che secondo il Rosatellum chi è candidato contemporaneamente al collegio uninominale e in quelli plurinominali (fino a cinque) se risulta vincitore sia nel primo che nei secondi "si intende eletto nel collegio uninominale". In quello plurinominale il posto andrà al candidato successivo in lista.

Renzi, candidato nella sua città all'uninominale, è stato votato da oltre il 46% dei fiorentini. Sarà senatore della Toscana. Il suo posto però è scattato anche nel seggio plurinominale dell'Umbria, ma andrà a Nadia Ginetti. Semplice. Perché allora la Corte d'Appello di Perugia ha indirizzato la lettera di "avvenuta proclamazione" all'ex premier nel collegio umbro (sbagliando peraltro indirizzo)?

Le ipotesi sono due. Potrebbe trattarsi solo di un errore. Oppure, secondo quanto ricostruito dal Giornale, si potrebbe essere un vizio nella procedura. Le corti di Appello regionali, infatti, si sarebbero occupate di dichiarare i senatori senza considerare eventuali scorrimenti di lista. A quello ci dovrebbe pensare la Cassazione, facendo così in modo che agli eletti "per surroga" arrivi in seguito la lettera ufficiale.

Ai pluri-candidati (e pluri-vincitori) arriverebbero così due comunicazioni, sia per il collegio uninominale che per il plurinominale. Solo in seguito l'assegnazione verrebbe ridisegnata. Il caso di Renzi - dunque - non sarebbe l'unico.

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