Se la situazione dovesse precipitare, ogni male ricadrà sui cittadini. Matteo Renzi ha già tutto previsto. Nella bozza della manovra, ancora suscettibile di modifiche, è infatti rispuntata la clausola di salvaguardia per coprire le mancate entrate dalla voluntary disclosure bis. Tornano gli aumenti delle accise a garanzia delle mancate coperture derivanti dalla vecchia voluntary disclosure, la procedura volontaria di rientro dei capitali dall'estero, nella legge di Bilancio per il 2017.
"Se sarà confermato quello che si legge nelle bozze è chiaro che il Parlamento la stralcerà", spiegano fonti parlamentari all'Huffington Post ricordando, tuttavia, che la riforma del Bilancio esclude categoricamente il ricorso a questi strumenti. "Evidentemente - fa, poi, notare - il governo è stato costretto a inserirla per rassicurare Bruxelles sulle possibili mancate coperture, ma così com'è quella previsione è illegittima e verrà soppressa". Le maggiori entrate per il 2016 derivanti dalla vecchia procedura di collaborazione volontaria sono quantificate in 1,6 miliardi di euro. Ma, si legge nel testo elaborato dal governo, qualora sulla base delle istanze presentate il gettito atteso dovesse essere inferiore si provvederà alla compensazione della differenza per il 50% tramite un aumento delle accise e per il restante 50% con riduzioni di spesa. Viene quindi inserita una nuova clausola di salvaguardia.
Sul bilancio pubblico pesano anche le clausole di salvaguardia che esistono già. Quella che preoccupa maggioramente è senza ombra di dubbio l'aumento delle aliquote Iva disinnescata soltanto per quest'anno ma ancora attiva per i prossimi.
Come anticipato dall'Ansa, la bozza prevede che dal 2018 l'Iva al 10% salirà al 13% e quella al 22% salirà al 25%. Per quest'ultima poi vi sarà un ulteriore incremento dal 2019 pari allo 0,9% che vale poco meno di 16 miliardi di euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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