L'affondo di Renzi: "I miei processi? Hanno in comune lo stesso pm"

Il leader di Italia Viva a gamba tesa durante la presentazione del suo libro. Le vicende giudiziarie che riguardano lui e la sua famiglia? Riguardano tutte lo stesso pm

L'affondo di Renzi: "I miei processi? Hanno in comune lo stesso pm"

Intervenuto a Treviso per presentare il suo nuovo libro "Controcorrente", Matteo Renzi ha colto l'occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, e lanciare alcuni strali. I casi giudiziari che lo hanno visto coinvolto? In comune, spiega l'ex premier, c'è lo stesso magistrato. Un'allusione neanche troppo velata, insomma.

Il leader di Italia Viva ha parlato stasera al pubblico di Treviso, che lo ha raggiunto presso l'auditorium Fondazione Cassamarca per ascoltare la presentazione del nuovo lavoro dell'ex sindaco di Firenze. L'evento è stato possibile grazie all'iniziativa della parlamentare Sara Moretto.

Proprio nel libro "Controcorrente", Renzi parla dei retroscena che hanno interessato il secondo governo Conte, passando poi all'arrivo del premier Mario Draghi. Non solo. Fra gli argomenti trattati, anche gli scontri con la Lega ed il Movimento 5Stelle, fino ad arrivare al tanto discusso incontro con l'ex agente dei servizi segreti. Ed è proprio sui casi giudiziari che hanno visto interessato non solo lui, ma anche il resto della sua famiglia, che Renzi ha voluto concentrarsi. "Le mie vicende giudiziarie e quelle della mia famiglia, dei miei amici e finanziatori che si sono visti sequestrare il telefonino all'alba, hanno in comune tutte lo stesso pm", ha attaccato il leader di Italia Viva, come riportato da Agi. "Quello di Open non è, poi, un processo per finanziamento illecito: è un processo alla politica. L'unica cosa che chiedo alla stampa è quando arriveranno le sentenze dateci lo stesso spazio che date alle indagini, perchè non succede mai. I processi che vogliono farmi sono incredibili ma con calma sono certo che la verità verrà fuori. I drammi della vita sono altri", ha aggiunto.

L'ex presidente del Consiglio ha poi voluto commentare le parole del ministro leghista Giancarlo Giorgetti, che oggi ha negato l'esistenza delle due Leghe, ma si è detto a favore di Carlo Calenda per quanto riguarda le elezioni amministrative di Roma. "L'intervista di Giorgetti oggi è un fatto politico rilevante. Intanto, dice che a Roma voterebbe Calenda e non Michetti: sono d'accordo con lui. È incredibile come la destra faccia di tutto per perdere queste amministrative", ha dichiarato Renzi.

"A Milano è stato scelto un candidato che per rassicurare i moderati ha detto di andare in ospedale con la pistola e a Roma la Meloni non ha avuto coraggio e hanno messo un signore che ci ha spiegato tutto di Caligola e Nerone, tutto sull'attualità insomma", ha concluso.

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