L'emergenza «oggi non c'è», ma potrebbe tornare presto, nell'isola che Matteo Renzi ieri ha definito «il cuore d'Europa», non in senso geografico ma «spirituale».Per questo ieri il premier è volato a sorpresa a Lampedusa, accompagnato dal ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio, ad incontrare il sindaco dell'Isola, Giusi Nicolini e a chiedere che l'Europa riconosca l'isola come «zona franca». Concedere il riconoscimento, ha sottolineato, «sarebbe una restituzione».Lampedusa è «luogo di frontiera», primo approdo dei migranti che arrivano dal mare, avamposto italiano a un passo dalle coste della Libia: secondo Renzi «non deve essere la periferia dell'Italia, ma diventare un luogo centrale», anche perché «è il punto in cui tutti i cittadini hanno mostrato a tutti gli altri europei quello che va fatto, con grandi valori umanitari». È la prima visita di Renzi a Lampedusa da premier. In precedenza era venuto nell'isola da neo-eletto segretario del Pd, nel dicembre del 2013. «Al presidente del Consiglio abbiamo chiesto di starci vicino e sostenere con azioni concrete l'economia dell'isola - spiega il sindaco Nicolini dopo l'incontro -. Siamo qui, viviamo di turismo e pesca, eppure abbiamo accolto centinaia di migliaia di persone. Quel che ci serve è di ridurre distanza e marginalità dal resto del Paese e dall'Europa. Serve un riscatto della frontiera».
Richiesta accolta da Renzi: «Lo Stato deve dare una mano alla comunità di Lampedusa, anche per raccontare l'isola per quello che è: non una periferia lontana dagli occhi dell'Europa, ma un posto che ha unito la bellezza dei luoghi con quella dei propri abitanti, che hanno permesso di salvare migliaia di vite. Ora va riconosciuta per quello che è: la porta dell'Europa, ma anche un posto dove poter vivere bene».RR- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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