Renzi alla minoranza dem: "Ci rivediamo al Congresso, perderete". Poi attacca Lega e M5S

Renzi all'assemblea nazionale del Pd: "Il vaffa Day si è fermato a Pontida, il M5S è una corrente della Lega". Ai suoi: "Errore promettere Ius soli e poi dire che non c'è tempo. Stesso discorso per i voucher". Il riscatto della sinistra? "Partirà da Roma"

Renzi alla minoranza dem: "Ci rivediamo al Congresso, perderete". Poi attacca Lega e M5S

Il primo che prende la parola all'assemblea nazionale del Pd è Matteo Renzi. "Ora ci aspetta una traversata nel deserto, e la cosa non mi piace". E rivolto ai colleghi di partito sottolinea un concetto più volte ripetuto in passato: "Le elezioni non le vince chi passa le settimane prima a litigare al suo interno". "A forza di fare la guerra a noi - prosegue Renzi - arriva un governo che va da Casaleggio a Casa Pound. A forza di fare la guerra al Matteo sbagliato arriva il governo Salvini". E dopo la Lega rivolge un pensiero acido ai Cinque stelle: "Il Vaffaday si è fermato a Pontida. C'è una componente di sinistra nel M5S? Si nasconde bene. Sono una corrente della Lega. La differenza tra loro e noi è stata ciò che mi ha spinto a combattere per evitare l'alleanza di governo". E sempre rivolto ai pentastellati: "Penso che il M5S sia la nuova sinistra, ma, per come esercita il manganello su Internet, è la vecchia destra. Cari Cinquestelle, avrete inquinato le falde della democrazia".

"Ci rivedremo al congresso - dice rivolgendosi alla minoranza del partito - riperderete il congresso e dal giorno dopo tornerete a criticare chi ha vinto esattamente come prima. State segando il ramo su cui siete seduti. Se fai le primarie, non è pensabile che 200 appartenenti a una corrente mettano in discussione quello che hanno deciso due milioni di persone. Lo dico per il dopo non per il passato. Il problema non è quando si fa il congresso ma che cosa succede dopo il congresso". E ancora: "È vero che non vince l'io senza il noi, ma non c'è una leadership senza un leader. Non lo dico per il passato ma per il futuro". L'ex segretario cita Tony Blair ma viene contestato da un parte dell’assemblea. "Vi scandalizzate perché cito Blair? Forse non avete il suo discorso di qualche giorno fa - replica -. Non provocate".

Si toglie qualche sassolino dalle scarpe l'ex segretario dem: "Non è pensabile dire che lo Ius soli è fondamentale e poi dire che non c’è più tempo. Non si può portare avanti alla Camera la legge Richetti contro i vitalizi e poi la si ferma in Senato. Stesso discorso per i voucher", aggiunge. Renzi prende di mira, senza citarlo, il governo Gentiloni.

Soffermandosi sulle proposte della maggioranza di governo Renzi osserva: "Anche ora io penso che la flat tax sia un errore e lo stesso per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, anche se ci fossero le risorse che non ci sono".

Tema migranti. "Quando c’è qualcuno in mare - dice Renzi - andiamo a prenderlo anche se rischiamo di perdere dei voti. Noi siamo quelli. Io su questi temi non indietreggio. Salvini sceglie di allearsi con quelli che giocano contro di noi: l’Austria e l’Ungheria. Stanno trasformando Italia in una provincia dell’impero austro-ungarico. Qui c’è masochismo. Vorrei chiederlo agli imprenditori del nord-est: questo governo vuole chiudere il Brennero, è a favore dei dazi come Trump, ha fatto un decreto dignità che renderà più difficile trovare il lavoro".

Nonostante i problemi Renzi guarda al futuro con slancio, indicando un obiettivo per il riscatto del centrosinistra: "Sono molto ottimista sul fatto che la musica cambierà a partire da Roma, che merita di più dell'indecente balletto di questi ultimi due anni. Da qui partirà la riscossa".

Poco prima dell'inizio dei lavori all'Ergife Renzi aveva twittato: "La ripartenza non può essere un simil Pds o una simil Unione. Decierà il Congresso, lo rispetto, se qualcuno pensa che la nostalgia è la chiave di sviluppo del Pd lo rispetterò da militante ma non coglie le novità di una destra che sta governando a colpi di tweet".

Martina eletto segretario

L'Assemblea del Pd ha eletto Maurizio Martina segretario con 7 voti contrari e 13 astenuti. Il congresso del partito si terrà prima delle Europee, le primarie invece sono fissate per il 24 febbraio 2019. Sui nodi politici sul tavolo le varie anime del Pd hanno trovato un’intesa.

Siglata una tregua, ufficialmente nessuna spaccatura tra le correnti. L’armistizio serve a prendere tempo ma non piace a tutti i delegati dell’assemblea dem che già guardano avanti. Leggi l'intervento di Martina: "Scriviamo tutti insieme una pagina nuova".

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