"Sono d’accordo con Draghi quando dice che l’Italia ha bisogno di riforme, ma come farle lo decido io, non la Troika né la Bce né la Commissione Europea". In una intervista al Financial Times, il premier Matteo Renzi ha risposto al governatore della Bce Mario Draghi che, giovedì scorso, ha ventilato l'ipotesi di "commissariare" l'Italia per farle fare le riforme strutturali. "Farò io le riforme perchè l’Italia non ha bisogno di qualcun altro che ci spieghi cosa fare", ha continuato il presidente del Consiglio che, in un colloquio con La Stampa, Renzi traccia il bilancio di sei mesi di governo. "La maggioranza non ha problemi di numeri e non mi attende la via crucis che toccò a Romano Prodi - ha detto al quotidiano torinese - non sono nelle mani di Berlusconi, come ipotizza qualcuno".
Tornando a parlare dello scambio con Draghi, Renzi si è detto di nuovo d'accordo sulla necessità di riforme per ritornare ad attrarre investimenti. Ha però aggiunto che "se qualcuno vuole interpretarla e far intendere che l'Europa deve intervenire e dire all'Italia quel che deve fare, allora no, non ci siamo". Nella chiacchierata con il Financial Times il premier ci ha, infatti, tenuto a far presente di non aver "alcuna intenzione di sfondare il tetto del 3%". "Noi pensiamo di migliorare la crescita nel secondo semestre e il risultato sarà il 2,9% - ha proseguito - non supereremo il 3% perché è una questione di credibilità e di reputazione per l’Italia, anche se altri dovessero superare quella soglia".
Il premier è sicuro dei suoi numeri, e se la maggioranza "non è esaltante per composizione", crede però anche che "sia la più solida della Seconda Repubblica". Una fiducia a cui si aggiunge la polemica contro la classe dirigente italiana, che non "resiste al cambiamento", perché semplicemente "non esiste" e per vent'anni ha "nascosto responsabilità e manchevolezze dietro quelle, ancor più gravi, della politica".
Il presidente del Consiglio ha concesso un'intervista anche a Camminiamo insieme, rivista online degli scout dell'Agesci.
Il premier, che ieri si è presentato al raduno nazionale in veste privata, e tornerà in visita ufficiale, ha parlato della riforma del Senato, dicendo che "la cosa positiva è che finalmente i politici cambiano se stessi. Questo vuol dire che non c'è più potere di rendita per nessuno. Bisogna cambiare tutti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.