Report e l'attacco a Fontana. Spunta un video nascosto

Il grande accusatore Caianiello era stato già sentito in estate. Ma aveva difeso il governatore

Il video girato da Report a casa di Nino Caianiello
Il video girato da Report a casa di Nino Caianiello

C'è un uomo in mutande, che non sa di essere ripreso, e che - con le cosce abbronzate a favore di microcamera - risponde dice in un miscuglio di italiano e napoletano: «Attilio? Attilio è un galantuomo...». Diventa un affaire complicato, lo scontro tra il presidente della Lombardia Attilio Fontana e Report, la trasmissione della Rai che con grande determinazione ha condotto nei mesi scorsi le inchieste sui rapporti familiari, d'amicizia e d'affari del governatore leghista. A partire dal caso dei camici prodotti dall'azienda della moglie e del cognato e ceduti alla Regione, Fontana è stato martellato a ripetizione, e da un pezzo si dice che stia meditando di passare alle vie giudiziarie contro una campagna mediatica che considera una persecuzione condotta ai limiti delle deontologia giornalistica. E nei giorni scorsi i legali di Fontana, Jacopo Pensa e Federico Papa, hanno acquisito il documento che considerano la «pistola fumante», la prova della poca trasparenza della trasmissione di Sigfrido Ranucci.

Si tratta del materiale girato dall'inviato Giorgio Mottola il 16 luglio 2020 nella casa di Nino Caianiello. Caianiello è un navigatore di lungo corso della politica a Varese, prima socialista, poi Forza Italia, consigliere comunale, coordinatore di fatto del partito, condannato per concussione. Arrestato nuovamente nel 2018 dalla Procura di Milano per corruzione e altri reati nell'inchiesta «Mensa dei poveri», è stato scarcerato ed è in attesa del rinvio a giudizio. Nella puntata del 19 ottobre scorso, Report manda in onda un lungo servizio che ha come piatto forte l'intervista a Caianiello. Tesi di fondo: Fontana era poco più che una pedina nelle mani di Caianiello, da cui si faceva consigliare e guidare. «Ha continuato a partecipare a tutti i tavoli che contano compreso quello per la composizione della giunta nel 2018. Sulla scelta degli assessori regionali, Caianiello sembra avere avuto una grossa voce in capitolo», dice Report.

Nell'intervista andata in onda (girata probabilmente tra settembre e ottobre) Caianiello, alle domande del cronista «Leggendo le telefonate tra lei e Fontana, sembra che il presidente sia lei», risponde un po' confermando e un po' nicchiando. Il problema è che l'intervista andata in onda è stata preceduta dalla visita del giornalista a casa dell'ex forzista a metà luglio. Mottola in quell'occasione è armato di telecamera nascosta, Caianiello non sa di essere ripreso, parla liberamente. E sul rapporto con Fontana dice cose assai diverse da quelle che tre mesi dopo andranno in onda: a partire dal tema che sta più a cuore a Report, la nomina ad assessori nella giunta Fontana del forzista Giulio Gallera e del centrista Raffaele Cattaneo. Secondo la trasmissione andata in onda, «Caianiello sembra ispirare la nomina di Giulio Gallera, a cui Fontana darà il delicato incarico alla sanità».

Il 16 luglio, quando non sa di essere ripreso, Caianiello dice invece al giornalista: «Nella spartizione toccava a Forza Italia l'assessorato alla sanità, era inevitabile che si andasse sulle persone che avevano più esperienza... quello che aveva preso più voti era Gallera». Per cui ha messo anche lei lo zampino in questa nomina? «Quando parlai ai nostri dissi se non possiamo mettere il nostro, va bene Gallera, l'uomo che ha piu esperienza". A quel punto noi andiamo su Gallera ma più che altro ci siamo accodati, era una scelta obbligata». Quel ci siamo accodati", lamentano i legali di Fontana, nella trasmissione andata in onda diventa un ruolo da governatore ombra, «sembra che i ruoli si siano invertiti». Ancora più netta la diversità di versioni sull'altra nomina attribuita da Report a Caianiello, quella di Cattaneo come assessore all'ambiente. Ma nella chiacchierata in mutande del 16 luglio, Caianiello spiega la cosa a Mottola ben diversamente: «Quando Cattaneo era assessore ai trasporti c'era stata una inchiesta sulle Ferrovie Nord... Quando Fontana fa la giunta gli dico tenuto conto che tu vuoi mettere Cattaneo in giunta, se vuoi metterlo mettilo... Ma a Cattaneo l'ho sempre detto anche de visu che politicamente è un disastro, è un buon amministrativo, dovrebbe fare il dirigente generale, dissi fategli fare il funzionario che è la cosa che sa fare bene, è il suo lavoro, se lo metti a fare l'assessore crei tensioni tra quelli che sono stati eletti, lui le elezioni le ha perse. E se proprio vuoi metterlo non metterlo ai trasporti"». Altro che sponsor, insomma: Caianiello cerca in tutti i modi di frenare Cattaneo, che Fontana invece nomina ugualmente.

Ora i legali del governatore si chiedono: se tra un incontro e l'altro

con gli inviati di Report Caianiello cambia versione, perché lo fa? E se invece non cambia versione, perché nella trasmissione andata in onda non si è dato conto delle sue affermazioni che smentivano il teorema di Report?

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