Milan e Inter potrebbero venire commissariate dalla Procura? Al posto di Paolo Scaroni e Giuseppe Marotta potrebbero arrivare vertici nominati dalla magistratura? La domanda è inevitabile, dopo quanto emerso dall'indagine dei pm milanesi sul comportamento dei due club, ma soprattutto dell'Inter, nei rapporti con le bande delinquenziali che governano le curve. Un atteggiamento che i dirigenti nerazzurri sono accusati di avere tenuto anche quando sono stati convocati come testimoni: «La menzogna, dettata dal timore, è palese e genera omertà», commenta il giudice Domenico Santoro nell'ordinanza di custodia.
Ieri nel corso della conferenza stampa il procuratore Marcello Viola, quando gli chiedono dei rischi che corrono i due club di essere messi in amministrazione giudiziaria, non dà risposte tranquillizzanti: «Sono sviluppi che nessuno può escludere. Criticità si sono manifestate e dobbiamo valutare come risolverle. La adeguata collaborazione potrebbe risolvere in tempi ragionevoli queste criticità».
Messaggio esplicito, come si vede. Gli inquirenti danno atto a Inter e Milan di essersi dotate di «schemi organizzativi» che dovevano garantire trasparenza e legalità, ma dicono che l'indagine è accertato che in quegli schemi c'erano «falle evidenti».
Starà ora ai due club e all'Inter in particolare (il Milan con un comunicato, i campioni d'Italia informalmente hanno dichiarato di essere pronti a collaborare) dimostrare con i fatti di avere voltato pagina nei rapporti con violenti delle curve. Sono rapporti di confidenza estrema che coinvolgono sia i dirigenti del settore biglietti che del settore security, che si danno del tu con i boss della curva, accettano le loro pretese e mentono quando vengono interrogati; rapporti cui neanche la società in quanto tale è estranea. Basti pensare che Marco Ferdico, il nuovo capo della Nord finito in cella ieri mattina, è riuscito a fare assumere la sorella al settore ospitality dell'Inter.
Ma la questione non riguarda solo i dirigenti. A creare problemi alla società nerazzurra sono anche e soprattutto i rapporti di confidenza eccessiva e di subalternità tra allenatore, giocatori, ex giocatori e i criminali della Nord. Si tratta potenzialmente di illeciti sportivi, puniti anche dalla Figc. Per questo la Procura federale ha acquisito i verbali dell'inchiesta penale milanese. Se l'ex capitano Milan Skriniar è ormai al Paris Saint Germain e Marco Materazzi è un ex giocatore, Javier Zanetti - ripetutamente citato nelle carte - è il vicepresidente ed una bandiera. La posizione peggiore però è sicuramente quella di Simone Inzaghi, l'allenatore sarà quasi sicuramente chiamato a rispondere dei suoi dialoghi acquiescenti con Ferdico, il ras della Curva: l'ipotesi deferimento è tutt'altro che remota.
Il rischio che i club vengano sottoposti a amministrazione giudiziaria nasce dall'interpretazione che proprio a Milano la magistratura ha varato delle normative introdotte dopo la strage di Capaci per colpire la penetrazione mafiosa nell'economia, estendendole ad altre situazioni di illegalità. A venire commissariata, per esempio, è stata recentemente Uber, la società di consegne accusata di sfruttare i suoi rider.
Un provvedimento analogo potrebbe venire chiesto dalla Procura milanese a carico dell'Inter alla sezione «misure di prevenzione» del tribunale. Si tratterebbe di una misura temporanea, durante la quale un amministratore giudiziario dovrebbe provvedere a recidere quei legami tra club e gangster che - per paura o per convenienza - finora erano rimasti intonsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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