Retromarcia e linea "mista". Giallo sullo scontro fra treni

Inchiesta per disastro colposo, accertamenti sui convogli. Binari comuni per Alta Velocità e locali

Retromarcia e linea "mista". Giallo sullo scontro fra treni
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La circolazione dei treni sulla Bologna-Rimini, dopo lo scontro avvenuto domenica sera a otto chilometri dalla stazione di Faenza tra un convoglio Regionale e un Frecciarossa, che viaggiavano su una linea «promiscua», è ripresa gradualmente dalle 12,20 di ieri. L'incidente si è risolto con molto spavento, due treni di ultima generazione danneggiati ma non usciti dai binari e una ventina di feriti lievi. I due convogli sono stati posti sotto sequestro dalla Procura di Ravenna, che ha aperto un'indagine per disastro ferroviario colposo. Il fascicolo è nelle mani del pubblico ministero Silvia Ziniti, che probabilmente nominerà un perito esperto di incidenti ferroviari. Nel frattempo sono state raccolte le testimonianze dei passeggeri. I vigili del fuoco stanno cercando di ricostruire le cause dell'incidente, ma secondo una prima ricostruzione il Frecciarossa Lecce-Venezia avrebbe arretrato per cause ancora da chiarire tamponando il regionale Pesaro-Bologna fermo dietro di sé per un segnale di linea. Anche Trenitalia ha avviato un'indagine interna per capire che cosa non ha funzionato e accertare eventuali errori di comunicazione. «Il Frecciarossa che precedeva il treno Regionale è retrocesso per inerzia a bassa velocità in relazione alla pendenza della tratta e, nel retrocedere, ha urtato il Regionale che era regolarmente fermo al segnale rosso. Sulle cause della retrocessione sono in corso approfondimenti», ha fatto sapere Trenitalia. Ma saranno le indagini della magistratura a chiarire come mai il convoglio dell'Alta Velocità sia tornato lentamente indietro. Fra le ipotesi vagliate ci sarebbe quella di un possibile malfunzionamento del sistema frenante del Frecciarossa, ma potrebbe essersi trattato anche di un errore tecnico. L'urto fortunatamente non ha avuto conseguenze gravi per la ridotta velocità dei due convogli, ma se la velocità del treno in arrivo fosse stata maggiore, sarebbe potuto essere un disastro.

I sei passeggeri e il macchinista del treno regionale rimasti lievemente contusi sono stati tutti dimessi. Mentre il resto dei viaggiatori, circa 400 a bordo del Frecciarossa e 60 a bordo del Regionale, dopo lo scontro, in tarda serata, sono stati trasferiti su un altro convoglio, che li ha portati a destinazione. Quelli fermi nelle stazioni di Forlì e Faenza, invece, bloccati a causa dell'interruzione della tratta ferroviaria, sono stati fatti salire su cinque bus sostitutivi. La linea Adriatica è stata interrotta per alcune ore per consentire ai soccorritori di gestire l'evacuazione dei passeggeri. Si sono registrati ritardi e disagi. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini sta seguendo lo sviluppo degli accertamenti e ha chiesto che vengano rapidamente individuate le cause ed eventuali responsabilità. Il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Galeazzo Bignami, ha parlato di «un evento su cui è necessario accertare i fatti e le cause e verso cui rivolgiamo la massima attenzione, ribadendo la necessità di garantire la sicurezza dei passeggeri, dei lavoratori e quindi dell'infrastruttura».

Alla luce dei numerosi incidenti ferroviari che si sono verificati negli ultimi tempi, il Codacons ha chiesto al ministro Salvini la convocazione di un tavolo «per capire le cause dell'escalation di deragliamenti, scontri e guasti tecnici che creano immensi disagi agli utenti» e per studiare misure adeguate che aumentino la sicurezza in favore dei viaggiatori.

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