Ribaltone azzurro in Regione. Toma è il nuovo governatore

Molise, il candidato del centrodestra mette ko il grillino favorito: "Gli altri protestano, noi offriamo soluzioni"

Ribaltone azzurro in Regione. Toma è il nuovo governatore

«Il centrodestra è unito e non si può spaccare». Donato Toma assapora la vittoria in Molise che ha frenato la corsa dei favoriti grillini e assestato un ko alla sinistra. Il suo primo pensiero va alla tenuta dell'alleanza che il successo in Molise non può che consolidare. I nostri leader, dice Toma, devono capire che non ci si può dividere. Anche se parla al plurale è evidente che si rivolge a Matteo Salvini, tentato dai Cinquestelle. Toma sottolinea il successo degli azzurri ma evidenzia come sia necessario il contributo di tutti per arrivare primi. «Forza Italia si sta consolidando leader nella coalizione e rispetto alla Lega - afferma - ma tutti i componenti hanno dato il loro apporto importantissimo che ha contribuito al successo». Un risultato brillante per il commercialista nato a Napoli e prestato alla politica che ha subito incassato i complimenti del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che ieri pomeriggio ha telefonato al neo presidente della Regione Molise augurandogli buon lavoro.

E i risultati sono indiscutibili. Toma, candidato per tutto il centrodestra vince con il 43,46 dei voti. Andrea Greco per M5s si è fermato al 38,5; Carlo Veneziale per il centrosinistra al 17,1. Il candidato di Casapound, Agostino Di Giacomo allo 0,42. Il voto dato direttamente al candidato non viene trasferito alla lista che lo sostiene dunque i conteggi finali rivelano che Greco ha preso il 38,5 ma la lista M5S invece si è fermata al 31,57. Fi è al 9,38, il Pd al 9,03. Nel centrodestra ancora Orgoglio Molise con l' 8,34 e la Lega con l'8,23.

E sono proprio i Cinquestelle a segnare la maggiore differenza tra i voti ottenuti dal candidato e quelli andati alla lista. Un gap a favore del candidato di circa 20mila voti mentre sia per il centrodestra sia per il centrosinistra la differenza non supera i 1.600 voti.

Non c'è dubbio però che la sconfitta peggiore l'abbia subita il Pd che anche in queste amministrative conferma lo stato di profonda crisi del partito. Nel 2013 le liste della coalizione di centrosinistra avevano raccolto 84.141 voti mentre oggi possono contare soltanto su 27.313 voti. Insomma il centrosinistra che è stato al governo in Molise per gli ultimi cinque anni con Paolo Frattura ha perso 56.828 elettori, con un crollo corrispondente a 31,4 punti percentuali.

La formula del successo di Toma? «Abbiamo fatto capire alla gente che la protesta da sola non bastava e abbiamo messo sul piatto delle soluzioni. Gli elettori lo hanno capito e adesso tocca a noi - dice il neogovernatore - Ora dobbiamo far uscire la nostra Regione dal pantano in cui si trova, sburocratizzando e realizzando infrastrutture per modernizzare il territorio e creare occupazione».

Tra le priorità indicate da Toma lo sblocco dei fondi europei per sostenere le imprese locali e il rinnovamento della rete stradale e ferroviaria. Toma punta pure a valorizzare i dipartimenti industriali della Regione, da Isernia-Venafro a Termoli.

Insomma il Molise deve ripartire a cominciare dalle piccole imprese, rinvigorendo il settore del commercio, le costruzioni, l'artigianato. Si punta a velocizzare i pagamenti alle imprese, a snellito l'accesso al credito agevolato e ovviamente a valorizzare il turismo.

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