Sbarchi, asse Parigi-Berlino: "Roma respinga o addio aiuti"

Vertice sull'immigrazione. Alfano: "C'è l'ok sulle quote vincolanti". Ma Germania e Francia frenano: "Italia respinga irregolari o stop solidarietà"

Sbarchi, asse Parigi-Berlino: "Roma respinga o addio aiuti"

Sono giorni che il ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve, fa pressioni sull'Italia per istituire dei campi profughi nel nostro Paese. Ora, il ministro rincara la dose, tirando in ballo anche l'Europa. Cazeneuve, infatti, se da una parte esprime all'Italia "amicizia e solidarietà" sul fronte dell'immigrazione, dall'altra chiede anche "responsabilità" attraverso l'istituzione degli "hotspot", ovvero di centri per esaminare le richieste d'asilo dei profughi. Il tutto, ovviamente, in Italia.

È questa la proposta fatta dal ministro dell'Interno francese in occasione di un incontro in Lussemburgo con il ministro dell'Interno Angelino Alfano, il collega tedesco Thomas de Maizière e il commissario Ue all'Immigrazione, Dimistris Avramopoulos.

Cazeneuve si è detto "preoccupato per il dramma dei rifugiati e per il problema dell'immigrazione" e ha sottolineato la necessità di "distinguere i richiedenti asilo dagli immigrati economici, che vanno rimpatriati". I rifugiati, invece, "vanno accolti e ridistribuiti" fra i Paesi europei. Il ministro francese ha inoltre affermato: "Diciamo sì ai ricollocamenti per i richiedenti asilo, secondo il meccanismo proposto dalla Commissione Ue" e anche per i finanziamenti degli hotspot, dove si dovranno smistare richiedenti asilo da migranti economici. "Pensiamo siano necessari e che la Commissione debba prenderne la gestione".

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha ribattuto che la situazione che si è creata a Ventimiglia "è un pugno in faccia all'Europa ed è la prova che i migranti non vengono in Italia per stare in Italia, ma per andare in Europa. È dalla scena di Ventimiglia che tutti devono trarre insegnamento. La gestione dell'immigrazione è il tema su cui l'Europa vince o perde. Non c'è pareggio. In ballo c'è il diritto alla libera circolazione, la politica comune di asilo europea, il principio di responsabilità e il principio di solidarietà". Si vince o si perde, certo. Ma, per ora, l'unico Stato che sta perdendo è l'Italia.

A margine della conferenza, il ministro dell'Interno italiano ha spiegato: "Abbiamo riscontrato un buon clima, abbiamo giudicato un primo passo questa agenda della Commissione, sia per quanto riguada la rottura di quello che chiamo ''il muro di Dublino', sia per quanto riguarda i rimpatri. Abbiamo ottenuto alcune cose che riteniamo molto positive: la prima è che ci siano dati certi riguardo la chiusura del meccanismo di riallocazione dei profughi. La seconda questione è che il sistema del rimpatrio deve essere europeo, perchè questo rende più efficace la procedura".

Nel frattempo, Francia e Germania hanno presentato una proposta "per un compromesso" che possa accordare molti Paesi su come gestire l'emergenza immigrazione: "Su questo oggi di sicuro non ci sarà risultato, ma forse un corridoio per un compromesso", come ha affermato il ministro dell'Interno tedesco Thomas De Maiziere, in un punto stampa congiunto col collega francese Bernard Cazneuve.

Francia e Germania hanno inoltre minacciato il governo Renzi: la solidarietà europea per redistribuire nei vari Paesi i richiedenti asilo arrivati attraverso il mar Mediterraneo non sarà sostenibile, se l'Italia non garantisce una politica di respingimento dei migranti irregolari e la registrazione di quanti richiedono protezione internazionale, come ha dichiarato Cazeneuve: "È necessario che ci sia un meccanismo di respingimento alla frontiera, per i migranti irregolari spinti da motivi economici, altrimenti la solidarietà i termini di rifugiati non sarà sostenibile".

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