"Ridicola". La Lucarelli attacca (ancora) la Meloni

Il volto di “Ballando con le stelle” torna sulle discussioni lessicali sul presidente del Consiglio Giorgia Meloni e continua a "regalare" insulti

"Ridicola". La Lucarelli attacca (ancora) la Meloni

Continua la crociata delle donne di sinistra contro Giorgia Meloni. Qualsiasi cosa è utile per attaccare chi ha fatto la storia, si sa, e l’ostinazione di alcuni soggetti meriterebbe un premio. In prima fila contro il presidente del Consiglio troviamo Selvaggia Lucarelli, da giorni impegnata a spargere odio contro il primo premier donna. La nota diramata dal segretario generale della presidenza del Consiglio, Carlo Deodato, ha consentito alla giudice di Ballando con le stelle di continuare la tiritera.

Il nuovo affondo di Selvaggia Lucarelli

"Tra un po’ chiederà che la si chiami Giorgio. P.s. Ora sappiamo quale dote le manca di sicuro: il senso del ridicolo. Fossi un avversario politico comincerei a lavorare su questo": così la Lucarelli in un post diffuso sui social network. Non paga, l’ex concorrente de La fattoria 3 ha proseguito la sua offensiva anche attraverso le storie di Instagram: “Guardate che questa cosa della circolare ‘signor presidente’ per gli avversari dovrebbe essere un elemento interessantissimo, rivelatore. Meloni vuole avere l’ultima parola e se le sembra di non averla è disposta ad auto ridicolizzarsi. L’orgoglio è il suo tallone d’Achille”.

“La Meloni rosica”

Sfoderando la parlata romana, la Lucarelli ha poi provato a buttare nel calderone anche il dossier gender e i bimbi: “Ma poi stai lì da anni a scassarci con la storia che non bisogna confondere i bambini e il gender e blabla e poi uno come glielo spiega a un poro ragazzino o a una pora ragazzina che abbiamo una presidente donna nata donna che si sente donna ma che vuole farsi chiamare ‘il signor’? Poi dice che crescono confusi e senza capirci un cazzo. Colpa di Giorgia Meloni”.

Il gran finale – per il momento, forse, purtroppo – è il paragone tra il premier e Chiara Nasti, utile solo a cercare di racimolare qualche follower in più: “Comunque io la amo Giorgia Meloni perché rosica come una Chiara Nasti qualsiasi”. Azzeccatissimo, non c’è dubbio. Manca solo la paletta da giudice di Ballando con le stelle.

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