Riforma dello Sport, i 5S bocciano il testo del grillino Spadafora

Il testo della riforma dello sport ha creato diversi malumori tra i 5S. Nel mirino dei pentastellati, il ministro Spadafora che ha minacciato di dimettersi

Riforma dello Sport, i 5S bocciano il testo del grillino Spadafora

Aumentano giorno dopo giorno i malumori in casa 5Stelle. A far crescere la tensione tra i grillini è ora la legge di riforma dello sport: il Movimento ha infatti chiesto al governo di "fermarsi" sulla riforma in modo da approfondire le "criticità sollevate". Lo riferiscono fonti parlamentari pentastellate. La richiesta, inoltrata al ministro e titolare della riforma Vincenzo Spadafora, arriva dai parlamentari grillini che si occupano del tema sport.

"Spadafora sta mettendo in difficoltà tutti", ha tuonato in via confidenziale un deputato 5Stelle all'AdnKronos. Il ministro, secondo quanto lamentano le fonti stesse, "ha dato più potere al Coni, svuotando Sport e Salute, che invece dovrebbe essere più centrale. Inoltre, per quanto riguarda la tutela dei lavoratori del settore sportivo non registriamo passi in avanti coraggiosi. Per questo chiediamo al governo di fermarsi". Ad attaccare il ministro Spadafora, secondo quanto riferiscono alcuni deputati grillini, sarebbero in particolare i parlamentari Provenza, Valente, Tuzi, Dessì e Mariani che hanno richiesto anche un confronto con il capo politico Vito Crimi e il capodelegazione 5 Stelle al Governo Alfonso Bonafede.

Come riporta Repubblica, già da alcuni giorni le bozze della riforma avevano creato diversi malumori. Federazioni sul piede di guerra e un ministro che per settimane ha tentato di modificare il testo in ogni modo. Da un lato Sport e Salute e Coni insoddisfatte, dall'altro Spadafora che ha prodotto un testo pieno di contraddizioni molto lontano dalla riforma pensata due anni fa dal suo stesso partito. E così i grillini più critici hanno deciso di far saltare il tavolo di confronto sul testo con le forze di maggioranza per avviare una discussione nel Movimento 5 Stelle. "La bozza di decreto legislativo derivante dall'attuazione della legge 86/2019 non è pronta per approdare in Consiglio dei Ministri", recita la lettera firmata dai parlamentari a 5Stelle. Subito è arrivata la riposta di Spadafora che si sarebbe detto pronto a dimettersi. Una opzione che ad ogni modo non sembra plausibile al momento.

"Il Movimento 5 Stelle non ha bloccato né ha alcuna intenzione di bloccare l'attuazione della delega sullo sport. È in corso una riflessione puntuale che va nella direzione di attuare al meglio la riforma alla quale abbiamo lavorato nella prima parte della legislatura, nell'interesse esclusivo del settore e del Paese. La nostra interlocuzione con il ministro Spadafora e con le altre forze di maggioranza è sempre stata costruttiva e finalizzata ad applicare al meglio quanto contenuto nella legge delega", ha precisato però Ilaria Fontana, vicepresidente del Gruppo alla Camera. Ad ogni modo, ora la riforma rischia di saltare definitivamente anche se la scadenza della delega, fissata per il 30 agosto, può essere prorogata fino a novembre. Il ministro dello Sport, come spiega il quotidiano, avrebbe voluto presentare il testo definitivo al Consiglio di giovedì 6 agosto.

Così lo scorso sabato aveva consegnato al Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi un documento non condiviso con la maggioranza di governo. E ora tutto si ferma, mentre la frattura nel Movimento si fa sempre più profonda.

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