Una riunione per discutere sul futuro e sull’identità del Movimento 5 Stelle. È il senso dell’incontro con una trentina di parlamentari grillini convocato dal senatore Nicola Morra, che si è svolto ieri sera a Palazzo San Macuto.
Come si apprende dall’Adnkronos, durante la riunione sono emersi alcuni malumori tra cui quelli di Mario Giarrusso e Giorgio Trizzino. Il primo ha auspicato che il Movimento possa voltare pagina. E ha aggiunto che “c’è una persona che deve assumersi la responsabilità, siamo in caduta libera, abbiamo perso i due terzi dei voti”, ha evidenziato il senatore riferendosi al capo dei pentastellati Luigi Di Maio.
Gli ha fatto eco il parlamentare siciliano, il quale ha usato parole forti perché secondo lui i 5 Stelle hanno bisogno di “un elettroshock”. Trizzino ha presentato i 10 punti contenuti nel suo documento sulla riorganizzazione del Movimento, in cui si chiede la convocazione di un congresso. Il deputato ha spiegato che il congresso va inteso come momento di confronto, di scambio di idee e “non come un ritorno ai vecchi apparati della politica dei partiti”. Il decalogo propone poi la distinzione netta tra il ruolo di capo politico e quello di chi ha incarichi di governo (nazionale, regionale e locale). Nel documento si legge che “il capo politico deve dedicarsi esclusivamente alla gestione della linea politica ed alla organizzazione e formazione dei portavoce del Movimento”.
All'incontro si è fatto sentire anche Ugo Grassi. Secondo il senatore, è necessario che il partito arrivi a uno statuto democratico che consenta un confronto tra tutte le parti politiche, altrimenti “non riusciremo a fermare il nostro declino e non si potranno mettere a frutto le tante competenze presenti nel Movimento e non utilizzate”, ha spiegato Grassi. Quest’ultimo ha evidenziato che il Movimento deve prendere atto di aver commesso un errore: aver confuso le regole di funzionamento dei partiti con il loro decadimento. “La seconda va combattuta, le prime no", ha aggiunto il senatore.
Morra ha detto che la riunione è stata un momento di crescita perché si è discusso di identità e di visione e quindi di cosa deve essere il Movimento 5 Stelle.
“Dobbiamo sempre ricordarci che siamo biodegradabili. Chiederemo ai capigruppo - ha concluso il presidente della commissione Antimafia - di usare lo spazio assembleare per ragionare di contenuti alti, visionari".
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