La chiamano "riorganizzazione", ma ha tutta l'aria di una trasformazione radicale che certifica il passaggio da movimento nato dal basso a partito a tutti gli effetti.
Dopo quattro ore di vertice all'hotel Forum, infatti, Beppe Grillo, Luigi Di Maio e Davide Casaleggio annunciano la svolta. "A breve faremo una riflessione sia a livello nazionale sia territoriale", dice il vicepremier, "Tutti sperano che anche dopo le amministrative il Movimento sia in calo anche a livello nazionale. È la solita sciocchezza ma a livello amministrativo di Regioni e di comuni dobbiamo essere più competitivi. Per farlo a breve inizieremo una discussione con i nostri iscritti sia sull'organizzazione del Movimento sia su alcune regole che riguardano i consiglieri comunali".
Sul piatto non c'è solo un cambiamento di facciata. Ma anche la messa in discussione di uno dei tabù finora imprencindibili: la regola dei due mandati. Già in autunno, quando la Raggi era in bilico per le vicende giudiziarie, il tema era stato affrontato. Ma ora sembra proprio che i "portavoce" - così si definiscono gli eletti grillini - siano pronti a trasformarsi in politici di professione.
E con il beneplacito di Grillo e Casaleggio. Checché ne dica Di Maio, l'incubo di azzerare o quasi la classe dirigente a 5 Stelle alle prossime Europee (con il rischio che gli elettori non si riconoscano più nel movimento), sembra sempre più reale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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