«La spesa per le pensioni è destinata ad aumentare a causa degli sviluppi sfavorevoli della demografia. La spesa pensionistica italiana è tra le più alte dell'Ue come quota di Pil, che limita le risorse disponibili per una spesa a favore della crescita». Nonostante l'ambiziosa riforma delle pensioni adottata nel 2011 contribuisca a ridurre la spesa pensionistica prevista a lungo termine, quest'ultima dovrebbe ancora aumentare nel medio termine a causa dell'invecchiamento della popolazione. Inoltre, recenti misure hanno ulteriormente aumentato la spesa a breve e medio termine.
Tra queste il regime di prepensionamento («Quota 100») per il 2019-2021, la sua proroga con criteri di accesso più severi («Quota 102») nel 2022 e altri programmi di prepensionamenti temporanei per le donne e i lavoratori vulnerabili, che sono stati prorogati ogni anno dal 2015». Sgradito anche lo stop all'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita.
In buona sostanza, la Commissione Ue, nelle more di un «phasing-in» del regime contributivo (cioè di una sua universalizzazione) suggerisce di applicare la legge Fornero evitando salvaguardie e anticipi pensionistici che vengono rinnovati di anno in anno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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