Gli elenchi degli italiani residenti all'estero sono pieni di novantenni e centenari. Delle due l'una: o da noi si vive davvero male o dietro l'elisir di lunga vita dei nostri connazionali c'è una colossale truffa elettorale. Che potrebbe avere ripercussioni anche sui conti disastrati dell'Inps.
A scoprire l'arcano - limitatamente agli elenchi degli iscritti all'Aire della circoscrizione in cui è candidato, Nord America-America centrale, ma tant'è - è stato Andrea Di Giuseppe, capolista per il centrodestra per la Camera in quota Fratelli d'Italia. C'è una denuncia indirizzata alla Procura di Roma che verrà presentata nelle prossime ore e che il Giornale è riuscita a intercettare.
Quando Di Giuseppe ha scoperto che il plico con la scheda elettorale è stato spedito a un indirizzo diverso dal suo abituale domicilio - doveva aveva regolarmente ricevuto le altre schede, compresa quella sul referendum sulla giustizia firmato Lega e Radicali - si è recato al Consolato davanti a uno «sconsolato» Console Generale a Miami Cristiano Musillo a indagare sul perché dell'errore. Scoprendo che altri cambio di indirizzo, regolarmente comunicati in qualche caso tramite il Consolato, non sono stati tempestivamente aggiornati.
In passato, come ha denunciato il Giornale, alcuni plichi sono finiti in mano a delinquenti, gang organizzate - tanto che in Brasile il senatore dell'Usei Adriano Cario è stato dichiarato decaduto il 2 dicembre scorso da Palazzo Madama dopo un'indagine della magistratura sudamericana - e financo la criminalità organizzata. Come nel caso del senatore di Forza Italia Nicola di Girolamo, eletto nel 2008 in Germania grazie all'appoggio della potentissima cosca di 'ndrangheta degli Arena di Isola Capo Rizzuto (Crotone) e finito in manette. Qualche settimana fa in Argentina una donna si era proposta di ritirare a casa le schede elettorali degli italiani, evitando così il fastidio di recarsi alla posta per la spedizione. L'allarme brogli è serio, i precedenti non mancano. «Il voto all'estero ha una fragilità intrinseca, atteso che non garantisce chi l'ha esercitato effettivamente», scrivono i legali del candidato Fdi in America Nord e Centrale. Allora perché nessuno finora ci ha mai messo mano?
I residenti all'estero iscritti nelle liste elettorali, possono votare per corrispondenza. Da domani e fino al 22 settembre si potranno spedire le schede, che saranno spogliate in diverse città italiane, da Roma a Napoli, a seconda della circoscrizione Estero. Ce ne sono quattro (Europa-Russia-Turchia; America meridionale; America settentrionale e centrale; Africa, Asia, Oceania e Antartide) ed eleggono otto deputati e quattro senatori. Possono bastare poche migliaia di preferenze per diventare parlamentare della Repubblica. Lo sanno bene i patronati, la stragrande maggioranza dei quali è in mano alla sinistra e fanno il bello e il cattivo tempo durante le elezioni.
Ecco perché Di Giuseppe ha voluto vederci chiaro. E che cosa ha scoperto? Che «su un totale di 437.802 nominativi presenti nella lista elettorale della ripartizione America settentrionale e centrale 55.490 hanno tra 70 e 79 anni, 45.441 tra 80 e 89 anni e 21.427 fino a 98 anni e 2.218 più di 99 anni». «Un dato irrealistico», se paragonato ai centenari italiani che sono 17mila su 58 milioni. «È altamente probabile - insistono i legali di Di Giuseppe - che la maggior parte dei 124.576 italiani iscritti all'Aire goda di pensione Inps o di altra cassa». Il nostro istituto di previdenza eroga all'estero 714mila pensioni per 508 milioni di euro l'anno, di cui il 20,9% nel Nord America.
«È realisticamente ipotizzabile che vi siano decine di migliaia di persone che risultano presenti nelle liste degli liste elettorali della ripartizione America settentrionale e centrale benché decedute, e che, quindi, sia altamente probabile che, in loro nome, vi siano dei terzi che esercitano il diritto di voto e si impossessi delle pensioni di persone decedute con deleghe o accessi informatici abusivi». I patronati, l'Inps, la Farnesina e il Viminale non ne sanno nulla? L'inchiesta della Procura rischia di scoperchiare l'ennesimo vaso di Pandora.
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