Oltre alla Luna e a Marte, la Nasa sta pensando di spedire astronauti su un piccolo ma potenzialmente assai pericoloso oggetto nello spazio, un asteroide. O, più precisamente, un Neo, near-Earth asteroid, ovvero un «sasso» la cui orbita arriva a una distanza inferiore a 45 milioni di chilometri dalla Terra. Un piccolo passo, quasi un saltello, ma che, nei piani della Nasa e nei nostri peggiori incubi generati dal cinema catastrofista da Armageddon a Deep Impact a Don't Look Up potrebbe salvare la specie umana dall'estinzione causata da un impatto catastrofico, simile a quello che 63 milioni di anni fa provocò l'estinzione dei dinosauri.
Il programma dell'ente spaziale americano è dettagliato in un articolo apparso su The Hill. Nel 2039 sarà lanciata un'astronave nell'orbita terrestre bassa rifornita di carburante. Verrà raggiunta da tre astronauti tramite un razzo di Space X - la compagnia di Elon Musk che dovrebbe trasportare un equipaggio in orbita verso la Luna nel 2024 e prima o poi atterrare su Marte il quale, agganciato all'astronave, permetterà il trasbordo dei tre sulla navicella più grande. La quale uscirà dall'orbita terrestre per incontrarsi con l'asteroide 2001 FR85, di dimensioni stimate tra i 29 e i 65 metri. Volando in tandem con l'asteroide, preleverà campioni, lasciando dietro di sé dei robot prima di tornare nell'orbita terrestre, dove l'equipaggio si trasferirà su un altro razzo con destinazione Terra.
Pare che l'idea di atterrare su un asteroide, o la boutade come era stata accolta all'epoca, sia venuta al presidente Barak Obama nel 2010 mentre giustificava la chiusura del programma per riportare l'uomo sulla Luna, giudicato troppo costoso. La missione, oltre allo scopo più scoperto, studiare il comportamento dei Neo per capire come deviarne l'orbita se necessario, ne ha uno più prosaico. Gli asteroidi sono infatti miniere di metalli rari e preziosi e l'azione mineraria nello spazio potrebbe diventare in futuro una risorsa fondamentale per l'industria (e magari anche per risolvere alcune spinose questioni geopolitiche).
Secondo l'Inaf, ad oggi sono stati identificati circa 27mila Neo, meno del 10 per cento dei quali sono considerati potenzialmente pericolosi in un'eventuale collisione con la Terra. In un recente sondaggio del Pew Research Center, gli statunitensi ritengono che il monitoraggio degli asteroidi che potrebbero colpire la Terra dovrebbe essere in cima alle priorità della Nasa. Anche dalla Terra si prevedono varie iniziative di sorveglianza spaziale.
Tra queste, il telescopio Near-Earth Object Surveyor dell'ente spaziale statunitense partirà non prima del settembre 2027. Il primo telescopio europeo deputato, il FlyEye dell'Esa, dovrebbe essere installato presso il centro Gal Hassin a Isnello, nelle Madonie, in Sicilia.
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