Dopo aver osservato le vicende che hanno interessato il Paese negli ultimi anni, Dibba torna alla ribalta con il suo nuovo tour "Su la testa". Facendo tappa a Scafati (Salerno), dove già si recò nell'ormai lontano 2018 in piena campagna elettorale, l'ex prorompente grillino ha ripreso la parola, arringando i presenti che stasera si sono riuniti in piazza Vittorio Veneto per ascoltare le ultime nuove dell'attivista. Un altro movimento in arrivo? Chissà.
Dibba contro tutti
Dopo qualche battuta sul Transatlantico, celebre salone della Camera dei Deputati, ed i ringraziamenti di rito, Alessandro Di Battista ricomincia a parlare di battaglie, spiegando che è possibile combattere anche al di fuori dei cosiddetti "palazzi". Il governo con la Lega? Forse una decisione sbagliata, ma all'epoca venne scelto di rischiare, perché "abbiamo preso il 33%, in alcune Regioni, come la Campania, abbiamo sfiorato anche il 50%, le persone vogliono che governiamo, quindi andiamo al governo".
Salvini? Un politico "pavido, parte del sistema", dice Dibba, che ai tempi evidentemente fu costretto a tapparsi il naso per poter concretizzare il sogno grillino di arrivare ai vertici. Del resto il Movimento 5Stelle aveva la maggioranza in Consiglio dei ministri ed aveva espresso il presidente del Consiglio. Insomma, Giuseppi era pronto a diventare premier.
Stesso discorso per il Conte II, anche se Di Battista ammette di essere stato un po' dubbioso: "Non mi piaceva passare da una parte all'altra in maniera così repentina". Affermazione quantomento curiosa, se pronunciata da un ex grillino. "Dissi ai miei colleghi: state attenti, perché Renzi è una persona di cui non ci si può fidare. È una serpe in seno", aggiunge.
Gli eventi hanno poi portato a quello che Di Battista definisce "governo dell'assembramento", un governo in cui il Movimento 5Stelle non ha espresso il presidente del Consiglio, calato dall'alto, ed in cui si trova ad avere la minoranza in Consiglio dei ministri. "Un suicidio politico inconcepibile", secondo l'ex pentastellato, che attacca direttamente i suoi vecchi colleghi di partito: piuttosto che arrivare alla condizione di oggi, spiega Dibba, sarebbe stato meglio per il M5s spostarsi all'opposizione.
Un nuovo movimento?
Alessandro Di Battista afferma che attualmente il Paese si trova in una situazione pericolosa: "Si stanno portando avanti politiche, che sono le solite, di fusioni, privatizzazioni, distruzione dello stato sociale, e compressione dei diritti economici e sociali". Come un fiume in piena, strizza l'occhio a quella grossa fetta di cittadini attualmente scontenti dell'attuale governo. Arriva, forse, un po' tardi.
Un nuovo movimento? L'ex grillino invita per adesso all'unione: "Mi dicono 'Fai un nuovo movimento'... Io penso due cose. La prima: Gianroberto Casaleggio ci ha messo cinque anni a pensare il Movimento Cinque Stelle insieme a Grillo in una fase obiettivamente diversa. La seconda, iniziamo ad aggregarci, ad unirci".
"Per dimostrare a tante persone sfiduciate
che c'è gente che lotta non per un interesse personale ma perché ci crede", prosegue l'attivista, "facciamo questo percorso. Sarà una lunga marcia? Non c'è fretta, vedremo cosa succederà in questi mesi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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