La foto di Lenin alle spalle. Ecco le doppia morale di Bersani

L'ex segretario dem si è indignato per l'immagine di Mussolini esposta a Palazzo Piacentini. Ma nel giugno scorso, su Twitter, pubblicava una foto con il sovietico incorniciato dietro di lui

La foto di Lenin alle spalle. Ecco le doppia morale di Bersani

Damnatio memoriae a corrente alternata. Se l'immagine appesa al muro è quella di Benito Mussolini, apriti cielo: va tolta all'istante. Se invece il quadretto commemorativo ritrae un altro personaggio scomodo - ma comunista - allora nessun problema. Nessun imbarazzo. L'ipocrisia della cancel culture di sinistra viene ancora una volta smascherata con facilità. Dopo le polemiche sollevate ieri contro un ritratto del Duce esposto a Roma per i 90 anni di Palazzo Piacentini, Pier Luigi Bersani rischia ora di doversi indignare nuovamente. Ma con se stesso.

La foto di Lenin

In rete è infatti rispuntata una foto del giugno scorso nella quale l'ex segretario dem appare a un incontro pubblico con un'immagine di Lenin alle spalle. Con tanto di cornice. Il comizio si teneva nella sede Pd di Acri (Cosenza), della quale Bersani era stato ospite in campagna elettorale assieme all'ex ministro Francesco Boccia e al deputato di Articolo Uno, Nico Stumpo. Mentre l'esponente politico arringava i presenti, dietro di lui campeggiava il volto del despota sovietico noto per i suoi metodi non certo democratici e anzi, incline all'uso del terrore come strumento di controllo politico. L'istantanea forse non provocava disagio allo stesso Bersani, che anzi l'aveva pubblicata sul proprio profilo Twitter, raccontando di quella sua visita nella località calabrese.

L'indignazione per il ritratto di Mussolini

Diversamente, la notizia del ritratto del Duce a Palazzo Piacentini (affiancato a quelli di tutti gli altri ministri iitaliani dello Sviluppo economico) ha indotto l'ex leader dem a stracciarsi le vesti. "Chiedo cortesemente che la mia foto sia rimossa", aveva denunciato Bersani, infastidito da quella scomoda presenza che non aveva intenti nostalgici né propagandistici. Qualcuno ora obietterà che la foto di Lenin non era in una sede istituzionale: per fortuna, aggiungiamo noi. Il fatto che l'immagine del sovietico campeggiasse però in una sede di partito non è meno significatico. Anzi, la dice lunga sul rapporto che alcuni militanti di sinistra hanno rispetto al passato e alle loro icone di riferimento.

Bersani non disse nulla? Certo, ad apporre Lenin al muro non era stato l'ex segretario dem, il quale lì

per lì magari non si era nemmeno accorto del dettaglio. Ora che l'esponente politico ha sollevato il polverone per un ritratto di Mussolini, quello scatto emblematico è tornato indietro come un boomerang.

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