Rivincita sinistra: 17 a 10 Centrodestra ribalta Lecce

La gauche conferma le sue roccaforti e conquista Perugia e Potenza. Ma oltre che in Puglia perde pure Rovigo, Caltanissetta e Verbania

Rivincita sinistra: 17 a 10  Centrodestra ribalta Lecce
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Poche le sorprese in questo secondo turno di ballottaggi. La partita si chiude 7 a 5 per il centrosinistra, mentre i candidati di due liste civiche conquistano Avellino e Verbania. Da segnalare il passaggio al centrodestra di Lecce. Il capoluogo salentino sarà governato dall'ex ministro Adriana Poli Bortone. Per lei sarà un ritorno sulla poltrona di primo cittadino, visto che ha guidato il Comune di Lecce agli inizi degli anni Duemila.

Anche in questo secondo turno l'affluenza è stata bassa, attestandosi al 47,7%. Nel computo finale, quindi considerando anche gli eletti usciti già nel primo turno, dei 29 capoluoghi di provincia (o Regione) la partita finisce 17-10 per il centrosinistra. Parlando invece soltanto dei capoluoghi di regione la partita si chiude con un tennistico 6-0 dal momento che in centrosinistra riconquista Potenza e Perugia. In controtendenza nel primo caso visto che per la Regione in Basilicata è stato da poco riconfermato Vito Bardi. Più interessante il caso del capoluogo umbro dove Vittoria Ferdinandi, sostenuta dal campo largo, supera Margherita Scoccia (assessore uscente della giunta guidata da Andrea Romizi) e rappresenta un test confortante per il campo del centrosinistra visto che in autunno proprio gli elettori umbri saranno chiamati a rinnovare il Consiglio regionale.

Il sogno di Eike Schimdt di guidare il nuovo rinascimento fiorentino è durato soltanto lo spazio del ballottaggio. Sara Funaro (Pd) si afferma con oltre il 60% dei voti. Anche a Bari il centrosinistra conserva la carica di primo cittadino, guidando la giunta. Vito Leccese (Pd) partiva con l'handicap di un'inchiesta giudiziaria che ha messo in ombra pezzi della maggioranza di Antonio Decaro proprio alla vigilia della campagna elettorale.

Campobasso, insieme con Caltanissetta, rappresenta il tramonto dei Cinquestelle. Le due amministrazioni a loro guida, infatti, passano di mano. Campobasso sarà governata da Marialuisa Forte che con il 51% dei voti ha la meglio su Aldo De Benedictis (49%), che al primo turno era andato a un passo dalla vittoria (47,9%).

Caltanissetta invece passa al centrodestra con Walter Calogero Tesauro, eletto sindaco con il 52,36%, prevalendo sulla candidata civica di area progressista Annalisa Maria Petitto. Da segnalare che i Cinquestelle erano rimasti fuori anche dal ballottaggio.

Rovigo passa al centrodestra. Valeria Cittadin si afferma con oltre il 58% dei voti. Percorso inverso, invece, a Vibo Valentia che passa dal centrodestra al centrosinistra con l'affermazione, al ballottaggio, di Enzo Romeo.

Urbino rimane al centrodestra con la conferma di conferma di Maurizio Gambini.

Due le affermazioni delle liste civiche. Ad Avellino eletta la prima sindaca: Laura Nargi mentre a Verbania si afferma Giandomenico Albertella che sconfigge al ballottaggio Riccardo Brezza sostenuto da tutti i partiti del campo largo. Il successo di Albertella è anche la dimostrazione che le divisioni nel centrodestra penalizzano i suoi candidati. Albertella infatti si era candidato in opposizione alla scelta di Forza Italia di puntare sull'ex parlamentare Mirella Cristina.

Crescono le amministrazioni guidate da donne. Dei 29 capoluoghi solo due erano amministrate da donne nella precedente consiliatura, mentre desso salgono a otto. Questo turno di amministrative ha chiamato alle urne gli elettori di 211 Comuni.

Complessivamente sono 110 i Comuni che vedono un'affermazione del centrosinistra, 74 del centrodestra e 27 di candidati civici: Tra i piccoli comuni si segnalano il passaggio alla Lega di Gubbio Pg) e Ponsacco (Pi).

A conti fatti, commenta Giovanni Donzelli di Fratelli d'Italia, «il bilancio dei ballottaggi ha comunque per noi un saldo positivo».

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