Il deputato della Lega e coordinatore della formazione salviniana in Regione Liguria Edoardo Rixi è stato assolto dalla Cassazione dalle accuse di falso e peculato.
Ci troviamo dinanzi ad un'altra vicenda che la Giustizia ha risolto ma che certa politica, spesso e volentieri, ha inteso sfruttare in maniera strumentale.
"Pur sapendo di essere innocente nel frattempo mi sono dimesso da vice ministro - ha commentato il deputato leghista - , ho rinunciato alla poltrona da governatore e ho preferito non assumere ruoli per evitare futili critiche alla Lega e al mio operato. Una vicenda che dovrebbe far riflettere i giustizialisti della prima ora, quelli che mi hanno chiesto subito le dimissioni: i processi si celebrano in tribunale, non in piazza".
Rixi, insomma, ha dribblato alcune cariche politiche che avrebbe potuto ricoprire (e ha rinunciato ad un incarico che ha ricoperto, peraltro in un esecutivo), oltre che alcune candidature. Il tutto in relazione all'atteggiamento che ha ritenuto giusto tenere in funzione della vicenda giudiziaria cui era sottoposto. Ma i giustizialisti non si sono fermati dinanzi a nulla ed hanno continuato ad invocare la "ghigliottina".
Insieme al commento per l'assoluzione sono arrivati anche i ringraziamenti al leader della Lega e non solo: "Ringrazio Matteo Salvini, la Lega, famiglia e amici che mi hanno fatto sentire sempre il loro sostegno. Ora guardiamo avanti, per le elezioni comunali a Genova per le prossime Politiche c'è molto da fare".
La prospettiva è riservata alle amministrative. E i commenti sul caso, nel frattempo, arrivano anche dal cosiddetto "fronte garantista", che prescinde dal partito politico d'appartenenza, così come anche la battaglia referendaria ha dimostrato (e potrà ancora dimostrare).
Raffaella Paita, onorevole d'Italia Viva e dunque espressione del partito fondato da Matteo Renzi, ha detto la sua tramite Twitter: "I processi si fanno in tribunale, non sui giornali o sui social. #Rixi fu costretto a dimettersi, oggi è stato assolto dalla Cassazione con gli altri imputati tra i quali il mio grande amico #NinoMiceli.
Siamo e resteremo GARANTISTI indipendentemente dal colore politico".Seppur diversa dalla storia riguardante l'ex senatore Mario Mantovani, quella di Rixi è la seconda vicenda in poche ore che squarcia il silenzio dei giustizialisti e ricorda a tutto il sistema partitico la necessità di tenere sempre e comunque una linea garantista.
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