Rolls-Royce, yacht e tesori. Ecco l'Italia dei Pescecani

Nel nuovo volume di Mario Giordano una carrellata di profittatori e truffatori: "Quelli che ai tempi della crisi si arricchiscono illegalmente"

Rolls-Royce, yacht e tesori. Ecco l'Italia dei Pescecani

Milano - Dopo gli spudorati e le sanguisughe arrivano i pescecani. Il bestiario dei profittatori di Mario Giordano si arricchisce di un altro esemplare, protagonista del nuovo libro del direttore del Tg4 Pescecani-Quelli che si riempiono le tasche alle spalle del Paese che affonda (in uscita oggi per Mondadori, 240 pagine, 18 euro). Il giornalista che ha denunciato sprechi di Stato e politici succhiasangue ora si occupa dei personaggi che sguazzano nel mare della crisi economica. Dei ricchi la cui colpa non è certo quella di essere ricchi ma di essersi arrampicati calpestando i loro simili.

Giordano disegna la fenomenologia del pescecane. «Il problema non è la ricchezza in sé, ma il modo in cui s'è formata». Un dato: «Negli anni della crisi i reati finanziari si sono moltiplicati». E il punto: «Se ai tempi della crisi uno s'arricchisce illegalmente, diventa uno sciacallo». I pescecani proliferano nei nostri guai, da Roma all'Expo, dal Mose alle banche, fino al cuore della provincia, ex baluardo contro lo strapotere dei furbi. Il giornalista classifica i pescecani in sottospecie. I «manolesta», quelli «d'alto bordo», quelli «delle tasse», «degli appalti», «dello sportello (bancario, ndr )», i «piccoli pescecani crescono» e quelli «dal volto buono». La galleria è così popolata e folkloristica che sembra un film. Ma non lo è. «Molte delle storie che leggerete - avverte Giordano - vi faranno arrabbiare. Molte vi faranno anche sorridere (lo spero). E molte vi sembreranno così assurde da non essere vere. Invece è tutto documentato, vi assicuro, fino all'ultima virgola. Mi verrebbe voglia di dire: purtroppo».

Ci sono nomi, cognomi e luoghi. Sfilano nababbi di paese con Rolls-Royce e yacht, ladri di tasse altrui con il ranch stile Wild West, aspiranti Corona di provincia e pescivendoli in Ferrari. Ma anche mafiosi della Cupola romana, Viperette e banchieri arcinoti. E la politica? «Penso che oggi la politica - continua Giordano - a forza di rovinarsi con la propria corruzione e la propria incapacità, sia diventata troppo debole. Così debole che lascia completamente spazio a poteri altri, ai tangentari e ai banchieri malfattori, alle fondazioni malate e ai truffatori di ogni specie».

Un libro non può sopperire, ma serve a riconoscere i pescecani. In mezzo a noi e anche dentro di noi. «È legittimo - concede l'autore - che ognuno di noi pensi di salvarsi facendo il furbo. Ma nessun Paese in mano ai furbi ha la possibilità di salvarsi».

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