Roma blindata per il corteo pro Hamas

Oggi la manifestazione non autorizzata. Arrestato per terrorismo un egiziano

Roma blindata per il corteo pro Hamas
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«In vista del 7 ottobre l'Europa si blinda contro il terrorismo e anche l'Italia fa la sua parte, come spiegato dal ministro Matteo Piantedosi al G7 dell'Interno. Il gip di Brescia ha convalidato l'arresto di un ventiduenne pizzaiolo egiziano che programmava un «atto fortemente violento e pericoloso» nel nostro Paese e precisamente nella chiesa di Sant'Alessandro in Colonna a Bergamo. Eppure, nel nostro Paese, le frange dell'estrema sinistra sono pronte oggi a Roma a piazzale Ostiense a celebrare il pogrom di Hamas in Israele. «Viva il 7 ottobre e tutta la resistenza palestinese», scrive il Partito dei Carc. Un messaggio chiaro di sostegno e approvazione per quella che «è stata una giornata di resistenza e di rivoluzione».

Ma la causa palestinese sembra solo un pretesto: molte sigle annunciate sono dichiaratamente comuniste e votate ad altri intenti. Oggi, scrivono in uno dei manifesti, «a scendere in piazza deve essere un fronte compatto e determinato» perché «la lotta in solidarietà alla Palestina è la lotta per la liberazione da tutti gli imperialisti che opprimono le masse popolari, anche nel nostro Paese».

L'obiettivo è quello di «alimentare l'indignazione, la solidarietà e la mobilitazione delle masse popolari in Italia e nel mondo, creando problemi nella tenuta sociale nei diversi paesi». Vorrebbero trasformare la data di oggi in in qualcosa di vicino al 7 ottobre palestinese, «una tappa della lotta per ribaltare gli attacchi contro il nemico e far crescere il fronte di resistenza delle masse popolari nel nostro Paese. Per una nuova liberazione».

È chiaro il motivo per cui la manifestazione non è stata autorizzata e per la quale importanti sigle che sostengono la Palestina ne hanno preso le distanze. Roma è una città blindata, ci sono controlli ai caselli e nelle stazioni ma i manifestanti si stanno già organizzando per aggirarli: «Uscite prima dei soliti caselli e fate percorsi più interni», «Assembratevi in ogni modo», «Filmate chi vi sembrerà sospetto». Così si legge nel profilo di Gabriele Rubini, noto come Chef Rubio.

La richiesta di filmare chi sembra «sospetto» si rifà a un avviso pubblicato dal (nuovo) Partito Comunista Italiano in cui, in un passaggio, si legge: «Non ci stupisce se il governo Meloni è disposto a provocare scontri e cariche a danno di manifestanti e agenti in servizio con l'aiuto di infami e infiltrati». Tra i gruppi che saranno in piazza è iniziata a circolare la voce che tra di loro ci saranno infiltrati delle forze dell'ordine pronti a scatenare gli scontri: una ricostruzione infondata che trova però terreno fertile nel complottismo di matrice comunista, tanto che il nuovo Pci ha invitato gli agenti presenti al corteo a «denunciare e smascherare quali operazioni sono in corso, gli infiltrati deputati a farle».

Chiedono di inviare messaggi anonimi con nomi e cognomi perché «il (nuovo) Pci renderà pubblici volti e nomi degli agenti che ci verranno segnalati e le operazioni sporche». In nome della clandestinità, sottolineano, «ha una sua rete di distribuzione della stampa».

Questa sigla, non sarà ufficialmente in piazza ma l'appello per lo smascheramento di eventuali infiltrati ricorda molto quello fatto per la lista di proscrizione degli «agenti sionisti». E questa manifestazione tutto sembra, tranne che un corteo in sostegno della Palestina.

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