Finalmente. C'è una riforma su Roma Capitale. La commissione Affari costituzionali della Camera ha votato all'unanimità il testo base di riforma dell'ordinamento di Roma Capitale che attribuisce alla Capitale d'Italia poteri legislativi da concordare con lo Stato e la Regione Lazio. I componenti della Commissione esultano e in particolare coloro che si sono interessati alla questione, quali i relatori del testo, Annagrazia Calabria e Stefano Ceccanti e Roberto Morassut.
Onorevole Calabria, possiamo parlare di svolta storica?
«Io direi più svolta epocale. Una riforma che non solo Roma aspetta da anni per il suo status di capitale d'Italia. Una legge fatta apposta per Roma e per i cittadini romani».
Una buona notizia su un terreno scivoloso che ha visto da anni molto impegnata la destra capitolina e nazionale.
«Abbiamo fatto un grande lavoro di ascolto delle istituzioni a tutti i livelli e di studio per scrivere un testo che potesse avere la più ampia convergenza possibile in Parlamento. Un testo che prende le mosse dalla proposta di legge Barelli ma che al contempo tiene conto di tutte le istanze ed esigenze riscontrate nel corso del ciclo di audizioni».
Una proposta esportabile?
«Una legge per Roma capitale d'Italia che deve essere dotata di uno status giuridico e insieme di poteri legislativi sul modello di molte altre capitali occidentali cominciando dai poteri amministrativi. In questo modo noi gli conferiamo poteri legislativi nelle stesse materie che la legge assegna alle Regioni. Tutte escluso la salute».
Grande vittoria di Forza Italia?
«Un grande soddisfazione, innanzitutto, un obiettivo che Forza Italia persegue dal 2009, da quando il governo Berlusconi si poneva come obiettivo un nuovo stato giuridico per la città e Forza Italia è sempre stata protagonista di questo progetto».
Qualcuno dice che ha confini talmente ampi da rischiare l'ennesimo nulla di fatto.
«No, sono convinta della norma che dà conferimento immediato di poteri a Roma e che scaturisce direttamente dalla Costituzione. Ciò va a cambiare immediatamente lo status della città. Inizia per Roma il momento della responsabilità e dell'efficienza amministrativa. Un modello finalmente adeguato alla sua dimensione politica, economica e culturale a livello mondiale».
Inizialmente il M5s aveva chiesto di rinviare il voto.
«Al movimento 5Stelle serviva solo un po' di tempo. Una volta compreso l'intento hanno votato a favore così come tutti. C'è stato un lavoro parlamentare di grande qualità che, infatti, si è tradotto in un'unanimità».
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