Roma, Marino dice no alle primarie: "Renzi ha rotto il patto, non ci sto"

Il sindaco della Capitale non ha ancora deciso se ricandidarsi, ma intanto attacca il premier: "Ho vinto, ma voleva allontanarmi"

Roma, Marino dice no alle primarie: "Renzi ha rotto il patto, non ci sto"

Di scadenza Ignazio Marino non ne vede. E per ora non sente il bisogno di rivelare se si ricandiderà o meno per un posto da sindaco di Roma. Ma di certo non rinnega - nonostante gli scandali emersi durante il suo periodo da primo cittadino - quanto fatto negli ultimi mesi.

"Sto riflettendo", spiega in un'intervista a Repubblica Tv, dicendosi "orgoglioso del lavoro fatto dagli assessori" e aggiungendo di non pensare a una candidatura a Roma come ripicca nei confronti di un candidato del Partito Democratico, ma comunque con una certa smania di dire ciò che pensa sul presidente del Consiglio.

"Io a queste primarie non sento di dover partecipare", dice Marino, che ricorda come già fu in gara nel 2013 e che Renzi andò "dal notaio con gli eletti della destra per allontanare il sindaco che aveva vinto le primarie" e che per questa ragione, per un patto spezzato, non pensa di doversi mettere in gara.

Per quanto riguarda le vicende giudiziarie ancora in corso, a partire dal caso degli scontrini, Marino spiega: "Non so chi abbia compilato quei giustificativi, non ne

ero a conoscenza, le firme non sono mie e non ho mai cenato con l'ambasciatore del Vietnam. Ma vorrei separare il lavoro diligente che sta facendo la procura in cui ho fiducia e aspettiamo i risultati dell'indagine".

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