Roma, notte da «Suburra» Doppio omicidio in strada

Le vittime erano giovani di zona legati agli ambienti dello spaccio

Agguato mortale nella periferia romana. Lunedì sera le strade di Ponte di Nona si sono trasformate nella «Suburra» del cinema. Due giovani pregiudicati, residenti in zona, sono stati freddati a colpi di arma da fuoco mentre si trovavano all'incrocio tra via Raoul Follereau e via Berta Von Suttner, dove ora giacciono mazzi di fiori bianchi. Fabrizio Ventre, 35 anni e Mirko Scarozza, 26 anni, probabilmente sono finiti nella tela del ragno. Un passante, poco prima di mezzanotte, ha notato i corpi agonizzanti in una via isolata, incorniciata tra le case popolari e ha avvertito il 118 e i carabinieri. Sul posto sono arrivati i militari della Stazione Settecamini, ma «subito» era già tardi.

Scarozza, colpito da distanza ravvicinata al fianco destro, è morto durante il trasporto in ospedale mentre il trentacinquenne, raggiuto da un proiettile alla testa, è deceduto durante l'intervento chirurgico nell'ospedale di Tor Vergata. Entrambi non erano quello che generalmente si intende per «bravi ragazzi» e nel curriculum vitae avevano collezionato precedenti per violenza privata e spaccio di droga.

Ventre l'altra sera avrebbe dovuto rimanere in casa, a duecento metri di distanza dal luogo dove è stato ferito mortalmente. Era, infatti, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per aver accoltellato un romeno nel 2011. L'altra notte quell'appuntamento, forse con criminali della zona per questioni legate alla droga, è stato fatale a lui e all'amico. Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Frascati e della Compagnia di Tivoli puntano proprio agli ambienti dello spaccio. I militari lunedì notte hanno eseguito diverse perquisizioni in alcune abitazioni Tor Bella Monaca, Borghesiana e Casilino e collocato posti di blocco nella zona est della città. Ma senza risultati concreti.

Le indagini sono a 360 gradi e non escludono la pista passionale, poiché alcuni conoscenti di Ventre e Scarozza hanno raccontato che entrambi erano innamorati della stessa donna. Notizia confermata anche dai primi accertamenti svolti dai magistrati della Procura di Roma, coordinati dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani.

Ma sarà la dinamica, ancora da chiarire, a fornire agli investigatori dettagli utili per arrivare alla soluzione del giallo. L'autopsia, che è stata già disposta dal magistrato e sarà eseguita nelle prossime ore al Policlinico di Tor Vergata, potrà escludere o meno anche la tesi di uno scambio di colpi tra le due vittime, scaturita da gelosia per la partner contesa. Su questa ipotesi i carabinieri puntano meno, perché sul posto non sono state trovate armi. È più credibile un regolamento di conti con il killer o i killer che sarebbero fuggiti dopo aver «pulito» la scena del crimine, prima dell'arrivo delle gazzelle. I militari hanno già ascoltato decine di parenti e testimoni e hanno acquisitp le immagini delle telecamere presenti nel quartiere. Qualcuno ha ripulito il marciapiede dal sangue dei due ragazzi, gettando secchi d'acqua sull'asfalto, in un sommo gesto di pietà. E alcuni amici hanno portato mazzi di fiori, poggiandoli davanti al muro di un palazzo imbrattato di scritte. Un nastro su gigli bianchi recita: «Da Costantino e Maria. Tvb». Forse anche l'assassino o il commando di fuoco si nasconde tra le case popolari di Ponte di Nona, un quartiere dove lo spaccio e la microcriminalità sono forti.

Almeno quanto le famiglie «perbene», stanche della convivenza con i delinquenti, che organizzate in comitati da sempre invocano una maggiore presenza delle forze dell'ordine. Ora più che mai il loro silenzio è un grido.

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