Roma, la Raggi cambia il nome delle vie intitolate ai firmatari del Manifesto della Razza

La decisione nel giorno dell'anniversario della promulgazione delle leggi razziali. Le strade dedicate ad Arturo Donaggio ed Edoardo Zavattari saranno intitolate a due vittime del razzismo

Roma, la Raggi cambia il nome delle vie intitolate ai firmatari del Manifesto della Razza

Dopo l’altolà all’intitolazione di una via della Capitale allo storico segretario del Msi, Giorgio Almirante, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, torna ad occuparsi di toponomastica.

E lo fa con una lettera indirizzata ai residenti di via Arturo Donaggio e via Edoardo Zavattari, strade intitolate a due firmatari del “Manifesto della Razza” di mussoliniana memoria. Nella missiva la prima cittadina comunica la decisione dell’amministrazione pentastellata di cambiare la denominazione di entrambe le strade. “Un atto dovuto”, lo definisce nel testo fatto recapitare nella cassetta delle lettere di decine di inquilini, “necessario a comprendere le responsabilità del passato, ad averne memoria e a evitare che tutto questo possa ripetersi”.

“Ottant'anni fa, fu firmato il primo dei decreti con cui il regime fascista colpì migliaia di ebrei, molti dei quali romani, togliendo loro diritti, lavoro, dignità, la possibilità di studiare, fino all'infame deportazione nei campi di concentramento”, spiega la sindaca nel giorno dell’anniversario della promulgazione delle leggi razziali. “Una pagina buia della nostra Storia”, la definisce. “Per questo – continua - ho scritto ai cittadini residenti di due vie di Roma, via Donaggio e di via Zavattari, intitolate a due dei firmatari del Manifesto della Razza, comunicando la decisione”.

Roma, ricorda la Raggi, è una città che “ha mostrato il coraggio della resistenza”. Per questo motivo le due vie saranno intitolate a due tra “cittadini, bambini e adulti” e “scienziati che furono vittime del razzismo”. La scelta delle personalità sarà affidata ad un “percorso partecipativo” che coinvolgerà gli studenti romani e i “cittadini interessati”. “È una scelta forte ma dovuta, fatta per non dimenticare", conclude la sindaca.

“Chiamare i cittadini a discutere della decisione e delle nuove denominazioni, è la scelta migliore che si potesse fare per tornare a riflettere sulle colpe del fascismo a ottant’anni dalla promulgazione delle infami leggi razziali e sui rischi che si possono evitare ricordando il passato", ha rimarcato il vicesindaco con delega alla Crescita Culturale, Luca Bergamo.

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