Appena insediata, Virginia Raggi realizzò un video dal balcone del Campidoglio per "portare i cittadini nelle stanze della politica". E da quello stupendo terrazzo guardò il degrado del'Urbe. Oggi quella stessa distesa di storia è diventata una città stuprata. Stuprata, come le decine di donne che ogni anno cadono vittime di violenze sessuali a Roma. (GUARDA IL VIDEO DEGLI STUPRI)
Le ultime aggressioni
L'ultimo episodio noto è quello di N.P., turista australiana di 49 anni, picchiata e violentata da un 40enne romeno nel parco di Colle Oppio, a due passi dal Colosseo. Ma non è un'eccezione: nella zona della movida le aggressioni sono all'ordine del giorno. Come nel caso della 48enne brasiliana sequestrata, percossa e abusata in una baracca vicino alla stazione Tusconana. I balordi l'hanno malmenata e legata ad una sedia per poi stuprarla. Solo quando Mohamed El Ghelam (algerino di 27 anni), Ahmed Hassen (tunisino di 31) e Ana Viti (romena di 23) si sono addormentati, la donna è riuscita a scappare e farli arrestare.
18 mesi di stupri
Non basta? Solo in centro nell'ultimo anno sono stati registrati 7 casi di violenza sessuale ai danni di studentesse, turiste e cittadine italiane. Un'americana la scorsa estate venne abusata nei bagni di un noto locale della movida. L'autore, un 19enne, riuscì a coprire le grida della ragazza con la musica ad alto volume. Stessa sequenza a maggio, quando una 21enne di Abano Laziale subì lo stupro da parte di un romeno di 24 anni in un locale al Testaccio. Anche lei, come le altre, venne fatta ubriacare tanto da non avere più la forza di opporsi. E poi ancora l'americana di 29 anni in via dei Fori imperiali, molestata da un 31enne romano conosciuto in giornata e desideroso di passare subito al dunque. Prima tentò di baciarla, poi di sfilarle i pantaloni. A giugno, infine, una somala all'Esquilino, nonostante fosse al settimo mese di gravidanza, è stata costretta da due romeni di 29 anni a bere alcolici e poi sottoposta a stupro nel cortile di una scuola.
Roma in mano a balordi e criminali
Virginia Raggi al momento non ha fatto nulla per porre rimedio. Lo dimostra il fatto che la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, 20 giorni prima dello stupro a Colle Oppio avesse inviato una lettera al sindaco chiedendo interventi per chiudere il parco dello scempio. Senza mai ottenere risposta. Non che Ignazio Marino si fosse adoperato granché: l'abbandono capitale dura da anni e non rigurda solo le violenze sessuali. Basterebbe citare il degrado dei campi rom oppure scorrere la pagina Facebook della questura romana per farsi un'idea dei crimini commessi ogni giorno: risse, furti, lo spaccio a Tor bella Monaca, le aggressioni, le rapine e il ghanese che ha assaltato e distrutto quattro chiese. E poi ci sono i barboni che defecano in piazza Venezia coi turisti a fargli le foto e i ragazzi che fanno sesso in piedi di fronte ai passanti increduli.
Roma è una grande città, certo, ma vivere in sicurezza non può essere un lusso. Dovrebbe essere un diritto. Il diritto, per esempio, di Maurizio Di Francescantonio e sua madre di non essere brutalmente pestati nella metro per aver chiesto a tre ragazzi di spegnere le sigarette che stavano fumando dentro il vagone. La verità è che a Roma si rischia facilmente di finire dentro un fiume, come successo a Beau Salomon, lo studente americano di 19 anni che dopo essere stato rapinato da due marocchini è caduto nel Tevere a seguito dello scontro fisico con un senzatetto. Non solo. A chi vive nell'Urbe da un momento all'altro può succedere ciò che è accaduto alla signora Giuseppina di Monteverde, massacrata da un senegalese di 24 anni che per rubarle appena 10 euro le ha fratturato due costole, il cranio e spappolato la milza.
Ecco.
A Roma ogni giorno si registrano casi di turisti rapinati, truffati, indignati. Sì, indignati. Perché in fondo vorrebbero solo godere delle bellezze della Città Eterna: i Fori Imperiali, il Colosseo, San Pietro, i musei, la storia. Non lo schifo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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