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Immigrato spacca la milza a una 60enne per rubarle 10 euro

Una donna di 60 anni è stata aggredita da un immigrato a Roma, nel quartiere Monteverde, non lontano dal centro d'accoglienza della Croce Rossa Italiana

Immigrato spacca la milza a una 60enne per rubarle 10 euro

Le ha spaccato la milza per rubarle 10 euro e le chiavi di casa. La malcapitata vittima di una rapina commessa da un immigrato è una donna di 60 anni che vive nel quartiere romano di Monteverde, non lontano dal centri d’accoglienza per rifugiati via Ramazzini, gestito dalla Croce Rossa Italiana.

La vicenda, raccontata dal Messaggero, è avvenuta martedì 27 settembre verso le 18 nel negozio del marito dove la 60enne è stata aggredita, probabilmente un nordafricano. A dare l’allarme è stata proprio la signora che è stata soccorsa da un assicuratore che ha visto l’immigrato fuggire. La 60enne è stata poi portata all’ospedale San Camillo, dove lavora come impiegata e qui i medici le hanno asportato la milza. Il marito, Giacomo, in preda alla rabbia, aveva affisso fuori dall’erboristeria un cartello con sopra una taglia da 5000 euro per chi avesse contribuito a fare arrestare l’uomo che ha picchiato sua moglie. “Ma poi ci ha ripensato, ha detto che l’importante è che Pina sia viva, che non vuole clamore e ha tolto tutto”, ha raccontato Lilli, un’altra commerciante.

Intanto questo furto aumenta le tensioni tra i profughi e i residenti di Monteverde che lamentano un aumento di furti e aggressioni da quando la Croce Rossa in estate ha aperto una tendopoli che accoglie 400 persone. Per gli ospiti del centro scatterà una sorta di coprifuoco, non usciranno per evitare scintille con i manifestanti e la Croce Rossa ha espresso “la più totale vicinanza alla signora vittima della vile aggressione e alla sua famiglia”, ma ha invitato ad “evitare facili strumentalizzazioni” anche perché, per i carabinieri “non c’è alcun collegamento diretto con il centro rifugiati”.

“Stiamo facendo tutti gli accertamenti, valutando anche la possibilità che telecamere abbiano ripreso la scena – spiega il capitano Raffaele Romano – e aspettiamo che la signora stia meglio per formalizzare la denuncia. Lì per lì non ha saputo fornire una descrizione certa”. Ma la paura tra i residenti e commercianti è tanta. In via Rivaldi la titolare della tintoria si è chiusa a chiave nel negozio e per entrare bisogna suonare.

“Sa quanto ci costano quei rifugiati?”, chiede un cliente dell’Ottico che aggiunge: “Due milioni e mezzo di euro. E noi siamo prigionieri in casa”. Ma c’è anche chi se la prende con i parcheggiatori irregolari, nordafricani, ormai da tempo padroni indisturbati di via Ramazzini.

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