Quello che era il grande sogno di Silvio Berlusconi, un'Italia basata sul bipolarismo, è diventata la realtà di Enrico Letta, che un po' per ragioni elettorali un po' per provare a consolidare la sua leadership all'interno del Pd alle prossime elezioni, ha deciso di puntare su una campagna di comunicazione che richiama due concetti controversi: il gioco d'azzardo e la nostalgia ideologica.
Da oggi in alcune città pilota e dal primo settembre in tutta Italia, il Pd affiggerà i manifesti col faccione di Letta sulla metà rossa del cartellone in contrapposizione a quella nera, posta in chiaroscuro. In basso, lo slogan da aut-aut: "Scegli".
Scegli tra rosso e nero, come alla roulette. Che è un po' ciò che i dem vogliono provare a spingere gli italiani a fare, votando "a scatola chiusa" per il Pd a prescindere dalla sua proposta politica, pur di non concedersi all'uomo nero, o meglio la donna nera: Giorgia Meloni.
"È il momento della polarizzazione - spiega Letta a Repubblica - delle parole nette e di una comunicazione anche brutale della posta in gioco. Bisogna dare la sveglia agli italiani affinché vedano chiaramente qual è il rischio che corre il Paese, a maggior ragione dopo i fatti degli ultimi giorni, cioè le parole di Salvini sulle sanzioni alla Russia e il suo elogio al modello ungherese di famiglia, e poi il gesto sconsiderato di Meloni che pubblica il video di uno stupro per propaganda e, anziché scusarsi, lo rivendica pure".
Scegli, poi, in base ad un richiamo ideologico novecentesco, quello del comunismo rosso in contrapposizione al fascismo nero. Rappresentato dalla Meloni e da Salvini che da anni la sinistra prova ad incasellare in presunte trame oscure volte a riportare in auge gli ideali del Ventennio senza, ovviamente, che ci sia nulla di concreto. Ma ora quel grande castello di carta che ha provato a costruire negli anni con l'ausilio di media amici, operatori culturali militanti, inchieste e contro inchieste vuole provare a capitalizzarlo. Non avendo altri argomenti.
Curioso che uno degli aut-aut di Letta sia: "Con Putin/Con l'Europa", visto che proprio sulla resistenza rossa contro l'avanzata del nuovo nazismo si basa tutta la comunicazione del Cremlino a sostegno della guerra in Ucraina. E Letta, che vorrebbe "denazificare" la politica italiana, accusa gli altri di essere come Putin.
Un'altra tra le contrapposizioni scelte è: "Discriminazioni/diritti". Chissà se per discriminazione Letta intende la possibilità concreta che per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana una donna possa diventare premier. Una donna non di sinistra.
E che dire del grande tema politico di questo secolo: l'energia. Il Pd punta sulla dicotomia "Combustibili fossili/Energie rinnovabili". Letta viaggerà per l'Italia su un bus elettrico per promuovere il volto "green" della sinistra. Peccato che in questi decenni di governo quasi continuativo, fatti di no al nucleare, di limiti alla circolazione persino dei diesel euro 6, di bonus monopattino e della costruzione di improbabili e insensate piste ciclabili, la sinistra, non solo italiana ma anche europea, si sia ritrovata a doversi legare mani e piedi al fossile russo e ora, vista la crisi ucraina, a dover riaccendere le centrali a carbone.
Persino audace la scelta di inserire il tema del lavoro, utilizzando lo scontro "Lavoro sottopagato/Salario minimo". Con che coraggio i copywriter di Letta abbiano avuto l'idea di accennare al tema visto che proprio tra gli operai, i disoccupati e i ceti deboli il Pd ha perso tutta la sua credibilità nel corso degli anni, finendo per arroccarsi tra i salotti dell'alta borghesia, della finanza e dell'industria.
Ancora peggio il riferimento alle tasse. Letta minaccia "più condoni per gli evasori" in caso di vittoria della destra e propone "meno tasse sul lavoro" per convincere gli italiani a votarlo. Peccato che sia la sinistra la campionessa delle tasse di ogni tipo, a cominciare da quelle sul patrimonio o sulle imposte fantasma come quelle che il Pd voleva inserire per colpire gli immobili tramite la riforma del catasto, che il centrodestra ha sventato eliminando in extremis qualsiasi riferimento al valore di mercato delle case.
L'ultimo punto è anche il più polarizzante in assoluto. Quello che ha caratterizzato due anni di contrasto alla pandemia: "No Vax/Scienza e vaccini". E non poteva essere altrimenti visto che il Pd gli "uomini di scienza" li ha persino inseriti nelle proprie liste, come Crisanti e Lopalco. Una contrapposizione a dir poco artificiosa, visto che, come hanno dimostrato ormai tutti gli indicatori possibili, le restrizioni, le imposizioni e le vessazioni a cui la sinistra, con Ministro della Salute Roberto Speranza in testa, ha costretto gli italiani sono state frutto di scelte in larga parte politiche e antiscientifiche. Senza contare che, con i complottisti e i no-vax per antonomasia, cioè i grillini, il Pd ci è andato a braccetto sia dentro che fuori dal governo e, pur con una separazione di facciata, ci riandrebbe volentieri al governo anche dopo il 25 settembre.
Se infatti la comunicazione di Letta si basa sui due poli, per provare a drenare più elettori possibili negli altri schieramenti, i più grandi alleati del Pd nella corsa a Palazzo Chigi saranno proprio "gli altri":
Conte, Renzi, Calenda e la sinistra radicale. Il suo slogan allora sarebbe dovuto essere semplicemente: a parte Meloni e Salvini scegli uno qualunque tra di noi, tanto pur di governare scenderemo a patti anche con Lucifero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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