Il cambio della guardia nel Partito democratico ha portato importanti cambiamenti e sconvolgimenti al Nazareno. Con l'uscita di Nicola Zingaretti e l'arrivo di Enrico Letta alla segreteria del Partito democratico, sono inevitabilmente cambiati gli equilibri tra i dem. Marco Antonellis su Italia Oggi rivela che uno dei più influenti uomini di Nicola Zingaretti, che ebbe un importantissimo ruolo durante la crisi di governo ed era uno dei pontieri più attivi per trovare i numeri a Giuseppe Conte, oggi ha perso gran parte del suo potere. Di chi si tratta? Di Goffredo Bettini, uomo di fiducia di Nicola Zingaretti, ora rimpiazzato da Filippo Andreatta.
L'ascesa di Filippo Andreatta
È figlio dell'economista Beniamino Andreatta, che tra gli anni Ottanta e Novanta è stato per ben tre volte al governo in posizioni di grande rilievo. Nell'80/82 è stato ministro del Tesoro del governo Forlani-Spadolini, nel 93/94 è stato ministro degli Esteri del governo Ciampi, infine tra il 1996 e il 1997 è stato ministro della Difesa nel corso del governo di Romano Prodi. Beniamino Andreatta è stato a lungo il mentore di Enrico Letta e suo figlio Filippo ne è diventato con il tempo amico fraterno. Professore ordinario di politica internazionale e studi strategici al'università di Bologna, con l'arrivo di Enrico Letta al Nazareno, Filippo Andreatta ha immediatamente conquistato un posto al sole nel cuore dei dem. Antonellis, infatti, spiega che le interviste che vengono rilasciate dal figlio dell'ex ministro sono attualmente tra le più in voga tra i piddini, che quasi pendono dalle labbra del "nuovo Bettini". Quando cambia il vento ci si adegua.
Il nodo Campidoglio
Intanto al Nazareno fervono i lavori per trovare il candidato sindaco per Roma, posizione alla quale il Partito democratico tiene particolarmente. Piazzare un proprio uomo al Campidoglio sarebbe una vittoria strategica fondamentale per i dem, che in questo modo sperano di riacquistare fiducia e lustro tra gli italiani. Roberto Gualtieri, ex ministro, pare sia pronto ai nastri di partenza per sfidare Virginia Raggi e il candidato del centrodestra, che ancora non è stato ufficializzato. Ma la partita è ancora aperta, perché nel caso in cui Virginia Raggi non dovesse confermare il suo impegno a volersi candidare per il secondo mandato, Nicola Zingaretti potrebbe valutare l'ipotesi di lasciare Regione Lazio per sedersi in Campidoglio. Pare, inoltre, che i sondaggi siano tutti dalla sua parte.
"Zingaretti non può proprio candidarsi contro la Raggi e i 5 Stelle a Roma dopo che addirittura ha portato i grillini nella sua giunta in Regione", sostengono dalla Pisana. Il futuro del Pd, ancora una volta, è in mano al M5S.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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