Rottura Casaleggio-M5s. Vicino l'addio a Rousseau

Il guru vuole una buonuscita da 450mila euro. Mediazione flop di Conte su soldi e mandato

Rottura Casaleggio-M5s. Vicino l'addio a Rousseau

Non è ancora il leader del M5s, ma è già ostaggio dei gruppi parlamentari. Giuseppe Conte tenta una mediazione all'ultimo miglio con Davide Casaleggio per trovare un accordo sul ruolo dell'Associazione Rousseau, però deputati e senatori sono irremovibili. Tra Montecitorio e Palazzo Madama i grillini hanno già licenziato Casaleggio. Per loro ormai la scelta è tra la creazione di una nuova piattaforma, da costruire da zero apposta per il Movimento, sul modello di portali di e-voting diffusi in alcuni stati esteri o in grandi aziende private, oppure l'acquisto di un prodotto già in commercio. Come quelli di e-Ballot, società americana con sede in Virginia, partner di colossi come Credit Suisse e Tesla. «Noi vogliamo la democrazia diretta controllata dal M5s - è il ragionamento nei gruppi - le regole le deve fare il Movimento, non un'associazione pagata». Ad ascoltare queste riflessioni, sembra che l'ipotesi del contratto di servizio con Rousseau sia considerata irricevibile dal grosso degli eletti. Una bella grana per Conte, che come nuovo rappresentante legale non vuole finire in tribunale con Casaleggio. Enrica Sabatini, socia di Rousseau, ai microfoni di Piazzapulita su La7 sottolinea che l'elezione di Conte al vertice del M5s deve passare per un voto su Rousseau: «La modifica dello statuto del M5S prevede il voto su Rousseau». Ma non c'è verso di mediare con deputati e senatori. I parlamentari puntano all'eliminazione del tetto dei due mandati, per permettere a tanti di ricandidarsi e provare a conservare la poltrona. Nella trattativa entra la deroga alla regola del doppio mandato per i portavoce più «efficienti e meritevoli» scelti dagli attivisti. Parallelamente si pensa a un'alternativa al Blog delle Stelle. Infatti in caso di separazione ci sarebbe bisogno di un nuovo sito ufficiale, svincolato dal controllo di Casaleggio.

Dai Palazzi filtra la linea dura. C'è chi arriva a porre aut-aut al leader incaricato. «Se Conte pensa di tenere dentro Rousseau parte molto male», dice al Giornale un parlamentare alla seconda legislatura. Si tratta sulla possibilità di condonare il debito di 450mila euro per i mancati versamenti mensili alla piattaforma da parte di tanti deputati e senatori. Casaleggio non vuole fare passi indietro sui soldi. Circola ancora l'ipotesi di una buonuscita per interrompere la collaborazione con il guru. Un rapporto che è stato osmotico, consolidato dallo Statuto del M5s. Casaleggio viene avvistato a Roma, in Senato e per le strade del centro. Diverse fonti parlamentari danno ormai per scontato il divorzio tra Rousseau e i Cinque Stelle. Non manca chi profetizza uno scontro legale imminente tra Casaleggio e il duo Conte-Grillo.

Ecco una voce grillina da Palazzo Madama: «In Italia alla fine quelli che ci guadagnano sempre sono solo gli avvocati», la battuta. Sia Conte sia Grillo ora non escludono l'ipotesi di mollare il figlio del cofondatore e la sua Associazione, accettando il rischio di conseguenze legali. Anche perché non ci sono alternative.

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