New York Il furto rocambolesco allo scalo di Seattle, un'ora di volo e lo schianto su un'isola nello stato di Washington. Per spiegare il suo gesto, poche parole: «Sono uno svitato». È il drammatico epilogo che ha portato un dipendente della Alaska Air Group a togliersi la vita. Del giovane si sa solo che è un uomo di 29 anni, e l'addetto alla torre di controllo lo chiamava Rich o Richard. La polizia e l'Fbi hanno immediatamente escluso qualsiasi ipotesi di terrorismo, affermando che si è trattato di suicidio. «Non è un incidente legato al terrorismo. Sappiamo chi è. Nessun altro è coinvolto», ha confermato l'ufficio dello sceriffo della Contea di Pierce su Twitter. «Ha fatto qualcosa di folle, e ha pagato con la sua vita», ha precisato lo sceriffo, Paul Pastor. Mentre dalla Casa Bianca, la portavoce Sarah Sanders ha detto che il presidente Donald Trump è stato informato dell'accaduto e sta seguendo la situazione: «Le autorità federali stanno fornendo assistenza nell'indagine in corso, guidata dalle autorità locali».
La tragedia è avvenuta venerdì sera, quando il giovane ha rubato un aereo passeggeri vuoto di Horizon Air parcheggiato allo scalo internazionale Seattle-Tacoma. È decollato senza autorizzazione intorno alle 20 ora locale e lo ha tenuto in volo per poco più di un'ora, poi si è schiantato sulla piccola isola semideserta di Ketron, a sud di Pudget Sound, che conta appena 20 residenti. A bordo del velivolo c'era soltanto lui, e nessuno è rimasto ferito neppure a terra.
«Un dipendente di una compagnia aerea ha effettuato un decollo non autorizzato senza passeggeri a Sea-Tac», ha scritto l'aeroporto su Twitter, informando poi che nello scalo sono «riprese le normali operazioni». Alaska Airlines da parte sua ha spiegato che il 29enne era un addetto ai servizi di terra della sua sussidiaria Horizon Air, e l'aereo coinvolto era un turboelica Q400 da 76 posti. Il North American Aerospace Defense Command (Norad) ha fatto partire subito due F-15 da combattimento per intercettarlo, ma non sono stati coinvolti nell'incidente. Il capitano dell'Air Force Cameron Hillier, portavoce di Norad, ha spiegato al Washington Post che gli F-15 erano armati ma non hanno sparato, e hanno invece tentato di deviare la rotta dell'aereo verso l'Oceano Pacifico.
Secondo l'ufficio dello sceriffo, l'impatto è avvenuto mentre il giovane stava facendo delle acrobazie, ma a causarlo potrebbe essere stata la mancanza di abilità nel volo. Prima di schiantarsi il giovane ha parlato con la torre di controllo, dicendo: «Molte persone si preoccupano per me, li deluderà sapere cosa ho fatto, vorrei scusarmi con ognuno di loro». «Sono semplicemente un ragazzo fuori di testa, con qualche rotella non a posto, credo - ha continuato -. Non lo avevo realmente mai saputo, fino ad ora».
L'addetto ha cercato di convincerlo ad atterrare nella vicina base militare Lewis-McChord, ma lui ha rifiutato, sottolineando: «Quei ragazzi mi picchieranno se atterro là». Poi si è preoccupato per la mancanza di benzina: «Devo smettere di guardare il carburante, sta andando giù velocemente».
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