Sabella: "Tutto in malora per 55 euro di vino"

L'assessore alla Legalità al Comune di Roma esprime così tutto il rammarico per la caduta della giunta Marino

Sabella: "Tutto in malora per 55 euro di vino"

"Stavamo facendo qualcosa di importante in questa città, stavamo riportando il rispetto delle regole e la legalità, e tutto rischia di andare in malora per una bottiglia di vino da 55 euro". Per Alfonso Sabella, assessore alla Legalità del Comune di Roma, la caduta della giunta Marino per colpa di qualche scontrino è uno smacco enorme ma "di fronte all'assalto mediatico - dice al Corriere della Sera -, l'unica possibilità sarebbe stata rispondere e dimostrare al millesimo la correttezza di ogni spesa".

Per l'ex magistrato "rimanere al fianco di un sindaco sottoposto a indagine per peculato e falso in atto pubblico, al di là delle cifre irrisorie, era complicato..." e "non perché penso che Marino sia colpevole, ma perchè in questo momento non è in grado di dimostrare la propria innocenza. Una situazione politicamente insostenibile". Venendo al tema degli scontrini, Sabella spiega: "Stiamo parlando di circa 9 mila euro di ricevute contestabili in teoria, su un totale di 19.704,36 euro; cifre esigue, anche perché, con tutto il rispetto, di quanto hanno speso gli altri sindaci non sappiamo nulla. Ma non sarò io a nascondere la gravità dei reati ipotizzabili. Purtroppo, per fatti da cui sono trascorsi anche due anni, questa dimostrazione al millesimo non era possibile". "Questo - aggiunge - imputo a Ignazio: la leggerezza sua o del suo staff nel creare una situazione simile. Io non credo che il sindaco abbia rubato o mentito intenzionalmente; credo che abbia fatto un pò di confusione, anche perché la scelta di mettere a disposizione gli scontrini è stata sua, e purtroppo ora la stiamo pagando a caro prezzo".

E sulla convulsa giornata di ieri, dice:"Lui non ha cercato di resistere, ha solo provato a capire se c'erano le condizioni politiche per andare avanti. Ma non c'erano, e alla fine ne ha preso atto. Io non ho dovuto convincere nessuno. Capisco che far passare Marino per fesso è diventato uno sport nazionale, ma non lo è per niente".

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