Sacerdoti, militari, ebrei: ecco l'"altro" 25 Aprile

Da Tajani a Calenda, l'omaggio della politica ai caduti che non rientrano nel Pantheon della sinistra

Sacerdoti, militari, ebrei: ecco l'"altro" 25 Aprile
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Il governo Meloni, nei giorni del lutto nazionale per Papa Francesco e delle polemiche dell'opposizione per l'invito alla sobrietà alle manifestazioni del 25 aprile, partecipa alla Festa della Liberazione, marcando però la distanza con le celebrazioni della sinistra. È stato ieri il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ad aprire l'anniversario con un minuto di raccoglimento a Palazzo Madama, «per ricordare insieme i caduti, tutti i caduti», precisa, «di quella terribile fase della nostra storia, sommando a loro il ricordo dei caduti di tutte le guerre, anche di quelle drammaticamente ancora in corso, perché il nostro sia un inno alla speranza di pace e di concordia».

La giornata si aprirà oggi all'Altare della patria con la tradizionale deposizione della corona sulla tomba del Milite Ignoto, con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, lo stesso presidente del Senato La Russa e quello della Camera Lorenzo Fontana. Poi il capo dello Stato si sposterà a Genova, accompagnato ancora da Crosetto, per deporre una corona al campo dei partigiani del cimitero monumentale di Staglieno. Il ministro e il capo dello Stato faranno rientro subito dopo a Roma, per l'arrivo delle delegazioni straniere che parteciperanno ai funerali di Papa Francesco.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sarà invece alle Fosse Ardeatine, in rappresentanza del governo, per ricordare le 355 vittime della strage nazi-fascista. Presente anche il Capo di Stato Maggiore della Marina, Enrico Credendino. Tajani, poi, fa sapere la Farnesina, si sposterà a Ferentino, nella chiesa di Sant'Ippolito per ricordare la figura di don Giuseppe Morosini, cappellano militare entrato nella resistenza anti-nazista dopo l'8 settembre. Fu fucilato il 3 aprile del 1944 a Forte Bravetta da un plotone d'esecuzione italiano: a Regina Coeli era stato brutalmente torturato senza rivelare nessuno dei suoi contatti nella resistenza romana. Dieci dei 12 militi del plotone di esecuzione spararono in aria, evitando di colpirlo. Don Morosini fu finito con due colpi di pistola dall'ufficiale fascista che guidava il gruppo.

Diversi parlamentari di Fdi saranno, come ogni anno, in piazza Porta San Paolo, nella Capitale, per celebrare la commemorazione della Brigata ebraica. Tra questi, la vicepresidente del gruppo Fdi, Antonella Zedda.

L'incrocio con il corteo del 25 aprile, che rivendica di essere anche un corteo «Pro Palestina», a cui partecipano movimenti e centri sociali, che partirà dallo stesso luogo fa temere il rischio di contestazioni e scontri, che si erano verificati anche un anno fa. La scelta del ministero della Cultura, invece, è quella di valorizzare il 25 aprile con musei aperti e ingressi gratuiti, proprio come accade il 2 giugno e il 4 novembre. Il viceministro alle Infrastrutture, il bolognese Galeazzo Bignami, Fdi, anche quest'anno sarà nella piazza della sua città, guidata dal sindaco Pd Matteo Lepore. Prevista la deposizione di una corona alla lapide dei Caduti in Guerra e una al Sacrario dei Caduti Partigiani.

Il segretario di Azione, Carlo Calenda, ha scelto di andare al cimitero anglo americano di Testaccio, nel cuore della Capitale. Ieri il ministro alla Protezione civile Nello Musumeci, che aveva chiesto sobrietà per le manifestazioni del 25 aprile, innescando la polemica dell'opposizione, ha spiegato che «come ogni anno» andrà «in chiesa a pregare per tutte le vittime di quella tragedia nazionale e internazionale. Il 25 aprile dovrebbe essere la festa nella quale si riconoscono tutti gli italiani per la ritrovata libertà e democrazia.

Non può essere la festa di parte come qualcuno vorrebbe monopolizzare». Quanto alla polemica sulla sobrietà, «c'è qualcuno che cerca il pretesto senza alcun rispetto per l'evento funebre che ha colpito la comunità cristiana».

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