Sala sceriffo anti-Spritz. Divieto di bere alcolici anche in parchi e strade

Svolta "proibizionista" a Milano: stop all'asporto dalle 19. Passeggiare con una birra sarà vietato

Sala sceriffo anti-Spritz. Divieto di bere alcolici anche in parchi e strade

Nella capitale dell'happy hour da ieri è vietato bere birra per strada, pena una multa di 280 euro. Questo stabilisce il paragrafo 2 dell'ordinanza contingibile e urgente emanata dal sindaco di Milano Beppe Sala, d'accordo con il prefetto Renato Saccone «per evitare episodi di assembramento a scopo di prevenzione dal contagio Covid-19». Attenzione: se il paragrafo 1 vieta «di vendere per asporto bevande alcoliche di qualsiasi gradazione dalle 19 alle 7 da parte di tutte le tipologie di esercizi pubblici, esercizi di vicinato, attività artigianali di asporto e distributori automatici, fatta eccezione per le medie e grandi strutture di vendita e i centri commerciali», mentre è consentita all'interno dei locali e negli spazi esterni di pertinenza, il paragrafo 2 vieta in tutta la città di Milano di «consumare bevande alcoliche di qualsiasi gradazione su area pubblica o privata a uso pubblico compresi parchi, giardini e ville aperte al pubblico». Il sindaco Sala che ha dichiarato pubblicamente, l'ultima volta ieri mattina, di «non voler fare lo sceriffo», per sconfiggere il Far West della movida, si è trasformato nel peggiore poliziotto della contea. Roba che nemmeno nei paesi islamici.

Se, infatti l'intento dell'ordinanza doveva essere sconfiggere gli «assembramenti», ovvero i capannelli di persone, giovani ma non solo, che chiacchierano per strada senza mascherine e a distanze ridotte, non ha centrato l'obiettivo. Il consumo di alcol in strada non ha nulla a che vedere con questo, ma ha solo il sapore del manifesto anti alcol. Sia chiaro: a Milano è e sarà consentito consumare drink, spritz, gin tonic e qualsiasi cocktail al sicuro dei locali, come avveniva negli scantinati americani negli anni Trenta, ma non camminare per strada anche da soli, con una «birretta» in mano.

Quale è la ratio allora? Se i ragazzini si ritrovano su una panchina al parco, senza protezioni, ma con un Coca in mano allora va bene? E se invece un adulto si beve una qualsiasi bevanda alcolica no? I vigili che faranno? Multeranno in base al tasso alcolico della bevanda in mano allo sventurato? Non si capisce come l'alcol di per sè possa creare assembramenti e un'altra bibita no. Il sindaco ha confuso la movida con il proibizionismo e la Milano da bere si è trasformata in una Milano iper puritana (e salutista).

Mettendosi nei panni delle forze dell'ordine far rispettare una norma così mal congegnata diventa fin imbarazzante. «Siamo in una situazione in cui come la fai la sbagli, ma non ci penso nemmeno a convincere della bontà delle mie azioni. - ha detto ieri mattina Beppe Sala -. Quello che voglio fare è spiegare: la ratio delle decisioni è che non vogliamo fare gli sceriffi o i giustizieri della notte, ma non possiamo rimanere impassibili». Ma il risultato è che provvedimenti presi per ridurre il rischio di assembramenti nelle zone della movida, si sono trasformati in una legge anti alcol. Roba da far impallidire anche il collega di Brescia del Bono, che si è trovato costretto a imporre il coprifuoco alle 21,30 ai locali per limitare gli assembramenti, e non gli ubriachi.

Sala, ieri, ha ricordato che «abbiamo preso due decisioni: la prima, lavorare sui ruoli delle forze dell'ordine, assegnando loro specifici segmenti della nostra città; la seconda decisione è che dalle 19 in poi i bar non potranno servire alcolici e superalcolici se non a coloro che sono seduti nei locali».

E non contento, aggiunge: «l'unica garanzia che posso dare è che continuerò a ragionare con la mia testa e su cosa è meglio per la mia comunità». Frase che fa venire i brividi.

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